Parlando con Einstein
Parlando con Einstein
Di cosa discorrerebbero Leibniz e Einstein se si dovessero incontrare???
E se alla discossione partecipasse anche un esperto del CERN???
Help me, please!!!
Devo scrivere un dialogo tra i due ma non ho molte idee...
E se alla discossione partecipasse anche un esperto del CERN???
Help me, please!!!
Devo scrivere un dialogo tra i due ma non ho molte idee...
Non siete stati di grande aiuto!!!
Comunque sono riuscita a trovare qualche argomento come ad esempio la concezione di tempo e spazio, l'idea che tutto ciò che esiste è sostanza di natura spirituale (Monadi o aggrgati di monadi): pura energia. e che la materia sia la passività di queste monadi, la resistenza, l'opacità della sostanza.
Inoltre secondo Leibniz la forza viva o vis insita, cioè la possibilità di produrre un dato effetto è il prodotto della massa per il quadrato della velocità.
Beh! concedetemi di dire che qualche affinità con Einstein c'è, anche se l'analisi è posta su un piano filosofico e non fisico. Considerando che fu un intellettuale del 1600-1700, ha fatto del suo "MEGLIO".
"questo è il migliore dei mondi possibili"
Comunque sono riuscita a trovare qualche argomento come ad esempio la concezione di tempo e spazio, l'idea che tutto ciò che esiste è sostanza di natura spirituale (Monadi o aggrgati di monadi): pura energia. e che la materia sia la passività di queste monadi, la resistenza, l'opacità della sostanza.
Inoltre secondo Leibniz la forza viva o vis insita, cioè la possibilità di produrre un dato effetto è il prodotto della massa per il quadrato della velocità.
Beh! concedetemi di dire che qualche affinità con Einstein c'è, anche se l'analisi è posta su un piano filosofico e non fisico. Considerando che fu un intellettuale del 1600-1700, ha fatto del suo "MEGLIO".
"questo è il migliore dei mondi possibili"
Leibniz ed Einstein potevano andare molto d'accordo, l'uno era fermamente convinto che le monadi non avessero "finestre", ovvero nella sua filosofia non potessero interagire fra loro (resta da spiegare a questo punto perché invece nella realtà interagiscono). D'altro canto Einstein non capiva niente di meccanica quantistica... Fatevi voi un'idea...
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Come Einstein non capiva la meccanica quantistica? Ha spiegato l'effetto fotoelettrico, e ha scoperto il paradosso EPR, ovvero un fenomeno di meccanica quantistica che permette il teletrasporto (in breve: se due particelle vengono "accoppiate" facendole interagire, esse risultano poi descritte come una particella unica, per cui interagendo con una si provoca una modificazione istantanea nello stato dell'altra a qualunque distanza essa sia). Che poi lui l'abbia scoperto per cercare di smontare la meccanica quantistica è un altro paio di maniche...bh3u4m ha scritto:Leibniz ed Einstein potevano andare molto d'accordo, l'uno era fermamente convinto che le monadi non avessero "finestre", ovvero nella sua filosofia non potessero interagire fra loro (resta da spiegare a questo punto perché invece nella realtà interagiscono). D'altro canto Einstein non capiva niente di meccanica quantistica... Fatevi voi un'idea...
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Si tratta di una storiella che ci hanno raccontato... Forse starebbe meglio in 'il colmo per un matematico', vabbe' che Einstein era un fisico...
Einstein e Bohr discutevano spesso sulla meccanica quantistica Einstein era fermamente contrario agli ultimi sviluppi, e ogni giorno cercava di trovare un controesempio al principio di Indeterminazione di Heisemberg.
Una bella mattina si presenta e spiega a Bohr un'idea complicatissima di un marchingegno che rifrangendo gli elettroni in un campo magnetico e facendo un sacco di altri passaggi complicati, riusciva a misurarne esattamente sia la velocità che la posizione. Bohr ci rimane molto male, e passa tutta la giornata a meditarci tristemente su. La mattina dopo però si presenta raggiante e dice:
"Signor Einstein, credo di aver trovato l'errore nella sua costruzione. Lei ha trascurato gli effetti relativistici..."
Einstein e Bohr discutevano spesso sulla meccanica quantistica Einstein era fermamente contrario agli ultimi sviluppi, e ogni giorno cercava di trovare un controesempio al principio di Indeterminazione di Heisemberg.
Una bella mattina si presenta e spiega a Bohr un'idea complicatissima di un marchingegno che rifrangendo gli elettroni in un campo magnetico e facendo un sacco di altri passaggi complicati, riusciva a misurarne esattamente sia la velocità che la posizione. Bohr ci rimane molto male, e passa tutta la giornata a meditarci tristemente su. La mattina dopo però si presenta raggiante e dice:
"Signor Einstein, credo di aver trovato l'errore nella sua costruzione. Lei ha trascurato gli effetti relativistici..."