ricerca scientifica
Dottorato dfi ricerca in Astronomia (in verita' Doctorado in Ciencias Fisicas con mencion en Astronomia)
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Software is like sex: it's better when it's free (Linus T.)
membro: Club Nostalgici
Non essere egoista, dona anche tu! http://fpv.hacknight.org/a8.php
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illuminatemi su queste scoperte alloraSkZ ha scritto:Ok, quindi semplicemente hai sparato parole senza significato. pensavo che ti fossi documentato.danielf ha scritto:x Skz: si basano su quello che ho già detto,non ci sono state scoperte significative e i soldi sono quello che sono
Prima ci leggiamo le riviste specialistiche e poi affermiamo qualcosa. In Italia manco sapete che succede in Italia, che vuoi che il popolo venga a sapere delle scoperte che avvengono nel mondo scientifico?
Che l'Italia sia un posto ideale per la ricerca non lo dico, altrimenti non avrei questa residenza.
http://arxiv.org/
divertiti
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Personalmente vivo l'idea di fare ricerca in matematica (lavoro che, spero, farò nella vita) come qualcosa che magari non dà risultati applicabili a breve termine (1 anno), ma quasi certamente (cioè con probabilità 1 ) a medio-lungo termine (30-50-100 anni). Di ingegneria, per dire, so poco, però mi sembra di aver capito che gli spazi di Hilbert ormai sono tranquillamente utilizzati. In fisica-matematica risulta essere illuminante un approccio geometrico-differenziale che fa uso di risultati sulle varietà. Ma persino la stessa algebra astratta, pensate un po', ha un'applicazione essenziale nella fisica contemporanea, con lo studio delle simmetrie: a tale proposito sono uno strumento utilissimo i gruppi e le algebre di Lie.
Insomma, direi che di applicazioni ce ne sono!
Insomma, direi che di applicazioni ce ne sono!
...
[my 2 cents]
Il mondo pratico e tecnologico è pieno di problemi da risolvere e di fenomeni da capire a fondo.
Tutti questi problemi vengono quantificati numericamente e ridotti a modelli matematici.
Alcuni di questi hanno al giorno d'oggi delle soluzioni semplici. In pratica, richiedono matematica scoperta fino alla fine dell'800, che oggi è programma di base di molti corsi di laurea. Quindi apparentemente bastano 2 anni di corsi di matematica di base in una facoltà di ingegneria o di scienze per mettere in grado di risolverli. A volte ne basta anche molta meno.
Altri problemi (pratici) sono difficili. Lasciamo stare quelli mediamente difficili, che sono pochi: la maggior parte sono dannatamente difficili. Per risolverli ci vuole matematica moderna o peggio ancora, non si sanno ancora risolvere proprio. Vengono affrontati con scarso successo dagli ingegneri che devono risolverli, poi passati magari ai fisici, e alla fine approdano ai matematici, che - badate bene - non sanno risolverli nemmeno loro, ma cominciano a studiarli con calma.
Quello che succede di solito è che inizialmente non ci cavano un ragno dal buco. Allora, piano piano, semplificano il problema, non tanto o non solo perché non vogliono risolvere un problema pratico, ma perché proprio non sanno altrimenti come attaccarlo. Dicono: ok, questo non lo so fare perché è troppo complicato da troppi punti di vista, magari proviamo ad affrontare una difficoltà alla volta, costruiamo un modellino più semplice che abbia solo alcune delle difficoltà di quello originale.
In questo modo i matematici riescono a lavorare. Lentamente, per passi microscopici, cercano di risolvere problemi via via più difficili e sofisticati, che un po' alla volta diventano anche realistici.
Dopo un po' di anni i matematici si sono dimenticati di quello che aveva motivato lo specifico settore di ricerca (salvo rari casi), e sguazzano felicemente nel nuovo stagno, illusi di fare un lavoro completamente staccato dalla realtà. (Questo fa sentire il matematico medio realizzato e felice.)
Dopo un altro po' di anni, qualche "applicato" si accorge che il problema ufficiale risulta ancora non risolto, ma che nel frattempo è comparso abbastanza materiale da avvicinarsi ad una risposta concreta. Mette assieme le cose e fa del suo meglio per rispondere. Arriva ad un nuovo livello di comprensione e spuntano nuove domande.
Loop.
N.B. I problemi mediamente difficili, richiedono un matematico vero e anche colto per essere risolti (va bene anche un fisico solido in matematica, ma non più un ingegnere, al giorno d'oggi). La soluzione c'è ed è nota, ma è troppo per la gente comune. Ci vuole un matematico con predisposizione per le applicazioni e capacità di relazionarsi con gli altri e spiegarsi. Raro e molto prezioso. In pratica di solito questi problemi vengono approcciati in maniera assolutamente inadeguata da ingegneri e "praticoni", che navigano a vista illudendosi o di avere trovato la soluzione, o che non esista.
Morale:
1) La ricerca matematica c'è e alla lunga serve (un po' dappertutto).
2) La matematica nasce per risolvere problemi. Problemi reali.
3) Al ricercatore conviene divertirsi, e il matematico che fa ricerca sguazzando nel suo stagno si diverte un sacco.
4) Il matematico applicato e relazionale del NB non si diverte altrettanto, ma certamente si sente mediamente utile e di solito si intasca delle belle cifre.
Il mondo pratico e tecnologico è pieno di problemi da risolvere e di fenomeni da capire a fondo.
Tutti questi problemi vengono quantificati numericamente e ridotti a modelli matematici.
Alcuni di questi hanno al giorno d'oggi delle soluzioni semplici. In pratica, richiedono matematica scoperta fino alla fine dell'800, che oggi è programma di base di molti corsi di laurea. Quindi apparentemente bastano 2 anni di corsi di matematica di base in una facoltà di ingegneria o di scienze per mettere in grado di risolverli. A volte ne basta anche molta meno.
Altri problemi (pratici) sono difficili. Lasciamo stare quelli mediamente difficili, che sono pochi: la maggior parte sono dannatamente difficili. Per risolverli ci vuole matematica moderna o peggio ancora, non si sanno ancora risolvere proprio. Vengono affrontati con scarso successo dagli ingegneri che devono risolverli, poi passati magari ai fisici, e alla fine approdano ai matematici, che - badate bene - non sanno risolverli nemmeno loro, ma cominciano a studiarli con calma.
Quello che succede di solito è che inizialmente non ci cavano un ragno dal buco. Allora, piano piano, semplificano il problema, non tanto o non solo perché non vogliono risolvere un problema pratico, ma perché proprio non sanno altrimenti come attaccarlo. Dicono: ok, questo non lo so fare perché è troppo complicato da troppi punti di vista, magari proviamo ad affrontare una difficoltà alla volta, costruiamo un modellino più semplice che abbia solo alcune delle difficoltà di quello originale.
In questo modo i matematici riescono a lavorare. Lentamente, per passi microscopici, cercano di risolvere problemi via via più difficili e sofisticati, che un po' alla volta diventano anche realistici.
Dopo un po' di anni i matematici si sono dimenticati di quello che aveva motivato lo specifico settore di ricerca (salvo rari casi), e sguazzano felicemente nel nuovo stagno, illusi di fare un lavoro completamente staccato dalla realtà. (Questo fa sentire il matematico medio realizzato e felice.)
Dopo un altro po' di anni, qualche "applicato" si accorge che il problema ufficiale risulta ancora non risolto, ma che nel frattempo è comparso abbastanza materiale da avvicinarsi ad una risposta concreta. Mette assieme le cose e fa del suo meglio per rispondere. Arriva ad un nuovo livello di comprensione e spuntano nuove domande.
Loop.
N.B. I problemi mediamente difficili, richiedono un matematico vero e anche colto per essere risolti (va bene anche un fisico solido in matematica, ma non più un ingegnere, al giorno d'oggi). La soluzione c'è ed è nota, ma è troppo per la gente comune. Ci vuole un matematico con predisposizione per le applicazioni e capacità di relazionarsi con gli altri e spiegarsi. Raro e molto prezioso. In pratica di solito questi problemi vengono approcciati in maniera assolutamente inadeguata da ingegneri e "praticoni", che navigano a vista illudendosi o di avere trovato la soluzione, o che non esista.
Morale:
1) La ricerca matematica c'è e alla lunga serve (un po' dappertutto).
2) La matematica nasce per risolvere problemi. Problemi reali.
3) Al ricercatore conviene divertirsi, e il matematico che fa ricerca sguazzando nel suo stagno si diverte un sacco.
4) Il matematico applicato e relazionale del NB non si diverte altrettanto, ma certamente si sente mediamente utile e di solito si intasca delle belle cifre.