Per gli studenti delle scuole superiori un po' curiosi... un teorema scontato e ben noto... da dimostrare...
Dimostrare che un polinomio di grado $ n $ non nullo a coefficienti in $ \mathbb{R} $ ha al più $ n $ radici in $ \mathbb{R} $ (se contate con la loro molteplicità).
Radici e grado
Radici e grado
"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda" B. Russell
- l'Apprendista_Stregone
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Spero di non essere io a semplificare troppo il problema...
Vediamo la mia soluzione:
Per assurdo supponiamo esista un polinomio a coefficenti reali $ P(x) $ di grado $ n $ con $ m>n $ radici reali.
Allora, per Ruffini $ P(x)=(x-\alpha_1)(x-\alpha_2)...(x-\alpha_m)r(x) $.
Ma il prodotto $ (x-\alpha_1)(x-\alpha_2)...(x-\alpha_m) $ ha grado $ m>n $. Assurdo!
Quindi il polinomio deve avere al più $ n $ radici reali.
Che ne pensate?
Vediamo la mia soluzione:
Per assurdo supponiamo esista un polinomio a coefficenti reali $ P(x) $ di grado $ n $ con $ m>n $ radici reali.
Allora, per Ruffini $ P(x)=(x-\alpha_1)(x-\alpha_2)...(x-\alpha_m)r(x) $.
Ma il prodotto $ (x-\alpha_1)(x-\alpha_2)...(x-\alpha_m) $ ha grado $ m>n $. Assurdo!
Quindi il polinomio deve avere al più $ n $ radici reali.
Che ne pensate?
There's a feeling I get when I look to the west
And my spirit is crying for leaving
In my thoughts I have seen rings of smoke through the trees
And the voices of those who stand looking
And my spirit is crying for leaving
In my thoughts I have seen rings of smoke through the trees
And the voices of those who stand looking
Dimostrazione semplice ma efficace!
Io preferisco l'induzione, ma anche questo modo funziona.
Io preferisco l'induzione, ma anche questo modo funziona.
Ultima modifica di Russell il 03 gen 2008, 21:33, modificato 1 volta in totale.
"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda" B. Russell
Beh, scusa, il prodotto di monomi E' un polinomio ... come dire che non ha senso dire "la parità del prodotto $ ab $" in quanto la parità è una proprietà dei numeri e non dei prodotti ... il prodotto è un'operazione interna all'anello dei polinomi e per metonimia si dice l'operazione e se ne intende il risultato.Russell ha scritto:Solo una precisazione:Il "grado" di cui parliamo è definito per i polinomi, non per i prodotti (cioè non esiste il "grado" di un prodotto). Dunque è il polinomio $ \displaystyle (x-\alpha_1)(x-\alpha_2)...(x-\alpha_m) $ che ha grado $ \displaystyle m>n $, che è esattamente quello che volevi dire tu, e si conclude.l'Apprendista_Stregone ha scritto:.... il prodotto $ \displaystyle (x-\alpha_1)(x-\alpha_2)...(x-\alpha_m) $ ha grado $ \displaystyle m>n $....
Inoltre, una delle proprietà fondamentali del grado è proprio che sia additivo sui prodotti...
Va bene la precisione, ma questi sono cavilli inutili.
- l'Apprendista_Stregone
- Messaggi: 106
- Iscritto il: 29 lug 2007, 00:41
Russell potresti postare la tua soluzione?Russell ha scritto: Io preferisco l'induzione
Fa sempre bene vedere l'induzione all'opera...
(No problems per il fraintendimento e grazie ad E.G per aver chiarito la cosa )
Ultima modifica di l'Apprendista_Stregone il 03 gen 2008, 22:10, modificato 1 volta in totale.
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Chiedo scusa...
Ho frainteso il significato della frase, interpretandola in modo diverso da quello che invece era... Con "grado del prodotto" si intendeva chiaramente "grado del polinomio prodotto", e io ho interpretato "grado dell'operazione prodotto", il che sarebbe stato davvero diverso, dal momento che nel primo significato il prodotto è un elemento di $ \mathbb{R}[x] $ (perfetto!), nel secondo caso è un elemento di $ \displaystyle \left\{f: \mathbb{R}[x] \times \mathbb{R}[x]\longrightarrow \mathbb{R}[x] \right\} $ (i prodotti di più di due polinomi sono riconducibili a questo insieme di funzioni).
Quindi tutto ok! Scusate ancora!
Comunque i cavilli non sono inutili: molti professori li pretendono!
Un saluto a EvaristeG !!
Ho frainteso il significato della frase, interpretandola in modo diverso da quello che invece era... Con "grado del prodotto" si intendeva chiaramente "grado del polinomio prodotto", e io ho interpretato "grado dell'operazione prodotto", il che sarebbe stato davvero diverso, dal momento che nel primo significato il prodotto è un elemento di $ \mathbb{R}[x] $ (perfetto!), nel secondo caso è un elemento di $ \displaystyle \left\{f: \mathbb{R}[x] \times \mathbb{R}[x]\longrightarrow \mathbb{R}[x] \right\} $ (i prodotti di più di due polinomi sono riconducibili a questo insieme di funzioni).
Quindi tutto ok! Scusate ancora!
Comunque i cavilli non sono inutili: molti professori li pretendono!
Un saluto a EvaristeG !!
"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda" B. Russell
Supponiamo di aver già ben definito il grado di un polinomio non nullo come numero naturale.
Indichiamo con $ \partial P\left(x \right) $ il grado del polinomio $ P\left(x \right) $.
Salvo specificazioni, lavoriamo in $ \mathbb{R} $
Facciamo induzione su $ n=\partial P\left(x \right) $.
Se $ \displaystyle n=1 $ allora $ \displaystyle P\left(x \right) =ax+b $ con $ \displaystyle a \neq 0 $. La radice è unica: $ \displaystyle x=-\frac{b}{a} $.
Sia $ \partial P\left(x \right)=n+1 $. Se $ P\left(x \right) $ non ha radici abbiamo già la tesi (se interpretiamo correttamente "al più").
In caso contrario indichiamo con $ \alpha $ una delle radici (forse l'unica, forse no) e per il teorema di Ruffini scriviamo $ P\left(x \right)=\left(x- \alpha \left) S \left( x \right) $ con $ S \left( x \right) $ opportuno polinomio tale che $ \partial S\left(x \right)=n $.
Per l'ipotesi induttiva $ S \left( x \right) $ ha al più $ n $ radici, e dunque $ P \left( x \right) $ ne ha al più $ n+1 $ (possiede tutte le radici di $ S \left( x \right) $e inoltre $ \alpha $).
Notare che non è vero in generale che $ P \left( x \right) $ ha una radice in più di $ S\left( x \right) $: $ \alpha $ potrebbe avere molteplicità algebrica maggiore di $ 1 $, e dunque essere radice anche di $ S \left( x \right) $
Indichiamo con $ \partial P\left(x \right) $ il grado del polinomio $ P\left(x \right) $.
Salvo specificazioni, lavoriamo in $ \mathbb{R} $
Facciamo induzione su $ n=\partial P\left(x \right) $.
Se $ \displaystyle n=1 $ allora $ \displaystyle P\left(x \right) =ax+b $ con $ \displaystyle a \neq 0 $. La radice è unica: $ \displaystyle x=-\frac{b}{a} $.
Sia $ \partial P\left(x \right)=n+1 $. Se $ P\left(x \right) $ non ha radici abbiamo già la tesi (se interpretiamo correttamente "al più").
In caso contrario indichiamo con $ \alpha $ una delle radici (forse l'unica, forse no) e per il teorema di Ruffini scriviamo $ P\left(x \right)=\left(x- \alpha \left) S \left( x \right) $ con $ S \left( x \right) $ opportuno polinomio tale che $ \partial S\left(x \right)=n $.
Per l'ipotesi induttiva $ S \left( x \right) $ ha al più $ n $ radici, e dunque $ P \left( x \right) $ ne ha al più $ n+1 $ (possiede tutte le radici di $ S \left( x \right) $e inoltre $ \alpha $).
Notare che non è vero in generale che $ P \left( x \right) $ ha una radice in più di $ S\left( x \right) $: $ \alpha $ potrebbe avere molteplicità algebrica maggiore di $ 1 $, e dunque essere radice anche di $ S \left( x \right) $
"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda" B. Russell