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da EvaristeG » 21 feb 2008, 18:06
Ragazzi, sapete che un po' mi preoccupate?
Ora, io ho sempre preso abbastanza sul serio le mie passioni ed infatti finché ho studiato pianoforte ho cercato di farlo seriamente, dedicandoci il numero necessario di ore eccetera, quando ho fatto sport ho cercato di impegnarmici, non saltare allenamenti e così via, quando mi sono appassionato dei giochi matematici ho provato a prepararmi alle gare, a partecipare alle discussioni sul forum, ad informarmi un poco (e 6/7 anni fa era molto più difficile di ora).
Però, erano tutti passatempi, attività di svago e di piacere, come leggere romanzi, collezionare francobolli, imparare tutto sull'impero austroungarico, imparare il giapponese e così via ...
Secondo me è necessario capire che non si può dedicare tutto il proprio tempo ad una sola attività ... ad una sola mania. Non ho mai parlato di matematica con la maggior parte dei miei amici, né ho passato serate isolato in mutismo risolutorio ... come non ho mai parlato con la maggior parte dei miei amici di pianoforte e musica classica ... e se mi succede che ci sia un'altra persona che ne è appassionata, cmq cerco di evitarlo perché vuol dire escludere dalla conversazione tutti gli altri (a meno di non avere proprio quell'obiettivo ...); di sport è un po' più facile, ma provate a trovarvi tra due schermidori che parlano di aspetti tecnici, ad esempio, del tirar di fioretto, poi mi dite ... (m'è capitato ... fortuna che avevo davanti una birra).
Poi, credo che sia più o meno questo che preme ai genitori, di solito, ovvero di evitare monomanie ... i miei mi cazziavano indipendentemente dal motivo, se stavo alzato fino alle 4 a far qualcosa (il che, visto che sono insonne, succedeva spesso) che questo qualcosa fosse leggere, far problemi di matematica, programmare, guardare film, studiare per il giorno dopo, chattare, etc...
Vi dico un'ultima cosa e poi smetto: i primi due anni di università li ho passati praticamente facendo sempre matematica, parlandone a pranzo e a cena, al bar prendendo il caffè e al pub bevendo birra... vi giuro che al terzo anno, quando ho iniziato a far la tesi e ho passato qualche mese a far matematica praticamente per lavoro (ti alzi, fai colazione, ti siedi davanti al computer a leggere un articolo,a scrivere un pezzetto di tesi, a dimostrare qualcosa che non ti torna, a costruire un esempio e ti fermi solo per i pasti), non ne ho potuto più ... cercavo ogni scusa per fare altro, finché non ho iniziato ad avere altre occupazioni diverse dalla matematica.
Come dice il proverbio, il troppo stroppia. O per esser classici, ricordatevi il buon Orazio (era poi davvero lui? ricordo bene?) : est modus in rebus.