I teoremi di Fermat ed Euler-Fermat
I teoremi di Fermat ed Euler-Fermat
Rispondo qui alla richiesta di alcuni utenti bisognosi...
Teorema (piccolo) di Fermat: per ogni $ p\in\mathfrak{P} $ ed ogni $ a\in\mathbb{Z} $: $ a^p \equiv a \bmod p $.
Dim.: come già altrove è stato dimostrato (click!): $ \displaystyle\binom{p}{k}\equiv 0 \bmod p $, se $ p\in\mathfrak{P} $ e $ k = 1, 2, \ldots, p-1 $. Ergo, in base al teorema binomiale di Newton, e nelle ipotesi del teorema: $ \displaystyle a^p \equiv \sum_{k=0}^{p} \binom{p}{k} (a-1)^k \equiv 1 + (a-1) \equiv a \bmod p $, q.e.d.
Teorema (piccolo) di Fermat: per ogni $ p\in\mathfrak{P} $ ed ogni $ a\in\mathbb{Z} $: $ a^p \equiv a \bmod p $.
Dim.: come già altrove è stato dimostrato (click!): $ \displaystyle\binom{p}{k}\equiv 0 \bmod p $, se $ p\in\mathfrak{P} $ e $ k = 1, 2, \ldots, p-1 $. Ergo, in base al teorema binomiale di Newton, e nelle ipotesi del teorema: $ \displaystyle a^p \equiv \sum_{k=0}^{p} \binom{p}{k} (a-1)^k \equiv 1 + (a-1) \equiv a \bmod p $, q.e.d.
Lemma: per ogni $ n\in\mathbb{N}_0 $ ed ogni $ a\in\mathbb{Z} $ che sia coprimo con $ n $, la mappa $ \Phi(\cdot): \mathcal{T}_n \mapsto \mathcal{T}_n: x \mapsto ax \bmod n $ è iniettiva, e quindi biunivoca, essendo $ \mathcal{T}_n := \{k\in\mathbb{N}_0: k \leq n\mbox{ }\wedge\mbox{ }\gcd(n,k) = 1\} $ l'insieme dei totativi di $ n $.
Dim.: siano $ x_1, x_2\in\mathcal{T}_n $. E allora, per costruzione: $ \Phi(x_1) = \Phi(x_2) $ sse $ ax_1 \equiv ax_2 \bmod n $, ovvero sse $ x_1 \equiv x_2 \bmod n $, dal lemma di Euclide, dacché si suppone $ \gcd(a,n) = 1 $. E allora $ x_1 = x_2 $, poiché $ 0 \leq |x_1 - x_2| < n $. Segue la tesi, q.e.d.
Teorema di Euler-Fermat: per ogni $ n\in\mathbb{N}_0 $ ed ogni $ a\in\mathbb{Z} $ che sia coprimo con $ n $: $ a^{\varphi(n)} \equiv 1 \bmod n $, ove $ \varphi(\cdot) $ denota (al solito) la funzione dei totienti di Eulero.
Dim.: per il lemma precedente $ \displaystyle\prod_{x\in\mathcal{T}_n} x \equiv \prod_{x\in\mathcal{T}_n} ax \equiv a^{\varphi(n)} \prod_{x\in\mathcal{T}_n} x $, siccome $ \varphi(n) := |\mathcal{T}_n| $. E del resto $ \displaystyle\gcd\!\left(n, \prod_{x\in\mathcal{T}_n} x\right)\! = 1 $. Pertanto, ancora in virtù del lemma di Euclide: $ a^{\varphi(n)} \equiv 1 \bmod n $, q.e.d.
Dim.: siano $ x_1, x_2\in\mathcal{T}_n $. E allora, per costruzione: $ \Phi(x_1) = \Phi(x_2) $ sse $ ax_1 \equiv ax_2 \bmod n $, ovvero sse $ x_1 \equiv x_2 \bmod n $, dal lemma di Euclide, dacché si suppone $ \gcd(a,n) = 1 $. E allora $ x_1 = x_2 $, poiché $ 0 \leq |x_1 - x_2| < n $. Segue la tesi, q.e.d.
Teorema di Euler-Fermat: per ogni $ n\in\mathbb{N}_0 $ ed ogni $ a\in\mathbb{Z} $ che sia coprimo con $ n $: $ a^{\varphi(n)} \equiv 1 \bmod n $, ove $ \varphi(\cdot) $ denota (al solito) la funzione dei totienti di Eulero.
Dim.: per il lemma precedente $ \displaystyle\prod_{x\in\mathcal{T}_n} x \equiv \prod_{x\in\mathcal{T}_n} ax \equiv a^{\varphi(n)} \prod_{x\in\mathcal{T}_n} x $, siccome $ \varphi(n) := |\mathcal{T}_n| $. E del resto $ \displaystyle\gcd\!\left(n, \prod_{x\in\mathcal{T}_n} x\right)\! = 1 $. Pertanto, ancora in virtù del lemma di Euclide: $ a^{\varphi(n)} \equiv 1 \bmod n $, q.e.d.
Oh, l'amore per la complicazione non si è ancora spento nel cuore del nostro prode Hit ...beh, se qualcuno non capisce la sua misterica simbologia, chieda.
Intanto, propongo un'altra dimostrazione del piccolo teorema di Fermat.
Sia p un primo, a un intero, allora $ a^p\equiv a \mod\ p $
Se a=kp per qualche k intero, la tesi è ovvia, in quanto sia a che a^p sono congrui a 0 mod p.
Supponiamo dunque che a non sia multiplo di p; allora, consideriamo i p-1 numeri
$ a, 2\cdot a, 3\cdot a, \ldots, (p-1)\cdot a $
I loro resti nella divisione per p (ovvero le loro classi di resto modulo p) sono tutti distinti e quindi saranno $ 1,2,\ldots, p-1 $ non necessariamente in questo ordine cioè, non è detto che $ a\equiv 1,\ 2a\equiv 2\ldots $, ma sicuramente per ogni numero tra 1 e p-1 esiste uno dei multipli di a sopra scritti che gli è congruo modulo p.
Bene, allora facciamo il prodotto dei multipli di a ed eguagliamolo al prodotto di tutti i naturali tra 1 e p-1:
$ a\cdot(2a)\cdot(3a)\cdot\ldots\cdot((p-1)a)\equiv (p-1)! \mod\ p $
ora, è ovvio che p non divide (p-1)!, quindi possiamo raccogliere e semplificare
$ (p-1)!(a^{p-1}-1)\equiv 0 \mod\ p $
e per la legge di annullamento del prodotto (che possiamo usare poichè il modulo è un primo), abbiamo che
$ a^{p-1}\equiv 1 \mod\ p $
ovvero
$ a^p\equiv a \mod \ p $
QED
Uhm ... sono sempre troppo prolisso quando tento di spiegare qualcosa ...
Intanto, propongo un'altra dimostrazione del piccolo teorema di Fermat.
Sia p un primo, a un intero, allora $ a^p\equiv a \mod\ p $
Se a=kp per qualche k intero, la tesi è ovvia, in quanto sia a che a^p sono congrui a 0 mod p.
Supponiamo dunque che a non sia multiplo di p; allora, consideriamo i p-1 numeri
$ a, 2\cdot a, 3\cdot a, \ldots, (p-1)\cdot a $
I loro resti nella divisione per p (ovvero le loro classi di resto modulo p) sono tutti distinti e quindi saranno $ 1,2,\ldots, p-1 $ non necessariamente in questo ordine cioè, non è detto che $ a\equiv 1,\ 2a\equiv 2\ldots $, ma sicuramente per ogni numero tra 1 e p-1 esiste uno dei multipli di a sopra scritti che gli è congruo modulo p.
Bene, allora facciamo il prodotto dei multipli di a ed eguagliamolo al prodotto di tutti i naturali tra 1 e p-1:
$ a\cdot(2a)\cdot(3a)\cdot\ldots\cdot((p-1)a)\equiv (p-1)! \mod\ p $
ora, è ovvio che p non divide (p-1)!, quindi possiamo raccogliere e semplificare
$ (p-1)!(a^{p-1}-1)\equiv 0 \mod\ p $
e per la legge di annullamento del prodotto (che possiamo usare poichè il modulo è un primo), abbiamo che
$ a^{p-1}\equiv 1 \mod\ p $
ovvero
$ a^p\equiv a \mod \ p $
QED
Uhm ... sono sempre troppo prolisso quando tento di spiegare qualcosa ...
altra dimostrazione, un po' alternativa:
prendiamo una collana con p perline (p primo), e supponiamo di poterle colorare con n colori (cioè di poter colorare ciascuna perlina con un colore scelto tra gli n).
ora, il numero di colorazioni non monocromatiche della collana è multiplo di p, perchè se ne abbiamo una possiamo ruotare la collana di una perlina alla volta, e ottenere così altre p-1 colorazioni non monocromatiche distinte.
d'altra parte il numero di colorazioni non monocromatiche è proprio $ n^p-n $ (totali - monocromatiche).
olè
domanda: dove è stato usato il fatto che p è primo??
prendiamo una collana con p perline (p primo), e supponiamo di poterle colorare con n colori (cioè di poter colorare ciascuna perlina con un colore scelto tra gli n).
ora, il numero di colorazioni non monocromatiche della collana è multiplo di p, perchè se ne abbiamo una possiamo ruotare la collana di una perlina alla volta, e ottenere così altre p-1 colorazioni non monocromatiche distinte.
d'altra parte il numero di colorazioni non monocromatiche è proprio $ n^p-n $ (totali - monocromatiche).
olè
domanda: dove è stato usato il fatto che p è primo??
- mattilgale
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Forse nel fatto che non possono esistere rotazioni che lasciano invaianti rotazioni non monocromatiche? Cioè che non possono esistere colorazioni del tipo RGRG che sarebbero contate due volte...talpuz ha scritto:altra dimostrazione, un po' alternativa:
prendiamo una collana con p perline (p primo), e supponiamo di poterle colorare con n colori (cioè di poter colorare ciascuna perlina con un colore scelto tra gli n).
ora, il numero di colorazioni non monocromatiche della collana è multiplo di p, perchè se ne abbiamo una possiamo ruotare la collana di una perlina alla volta, e ottenere così altre p-1 colorazioni non monocromatiche distinte.
d'altra parte il numero di colorazioni non monocromatiche è proprio $ n^p-n $ (totali - monocromatiche).
olè
domanda: dove è stato usato il fatto che p è primo??
Quand'anche ti fosse sfuggito, e non lo credo possibile, mi limito a farti notare, adorato Evaristo, che la tua dimostrazione del teorema (piccolo) di Fermat altro non è che un adattamento del proof riproposto da questo miserabile (sarei io, esatto!!!) per il teorema di Euler-Fermat. Che infatti, se $ p $ è primo in $ \mathbb{N} $, allora $ \mathcal{T}_p = \{1, 2, \ldots, p-1\} $ e $ \varphi(p) = p-1 $, coff coff... Davvero c'era bisogno di riscriverlo?!?
Davvero faccio notare che, a rigore, si dovrebbe trattare separatamente il caso $ a = 1 $ (banale!!!), onde evitare d'incorrere in certe spiacevoli scritture (forse che si parla di $ 0^0 $ ?!?)... Me pedante, quanto sono noioso!!!HiTLeuLeR ha scritto:Teorema (piccolo) di Fermat: per ogni $ p\in\mathfrak{P} $ ed ogni $ a\in\mathbb{Z} $: $ a^p \equiv a \bmod p $.
Dim.: [...] $ \displaystyle\binom{p}{k}\equiv 0 \bmod p $, se $ p\in\mathfrak{P} $ e $ k = 1, 2, \ldots, p-1 $. Ergo, in base al teorema binomiale di Newton, e nelle ipotesi del teorema: $ \displaystyle a^p \equiv \sum_{k=0}^{p} \binom{p}{k} (a-1)^k \equiv 1 + (a-1) \equiv a \bmod p $, q.e.d.
- HumanTorch
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Sia t la più piccola potenza di a tale che a^t=1 mod p.
Essendo 1=1 (mod p), e considerando 1=a^0, con p primo, a=r (mod p) e r>0, nelle potenze da 0 a p-2 si dovranno avere tutti i possibili resti modulo p diversi da ovvero 1,2,3,4..p-1 se p-1=t; quindi se a^0\equiv 1, anche a^{p-1}=1 per la "ciclicità dei residui" attorno a t, da cui moltiplicando per a la tesi.
Se r=1 la tesi è comunque valida.
Inoltre dalla dimostrazione di Gauss (che suppongo sia ben conosciuta) si ha che t|(p-1), da cui la tesi
Essendo 1=1 (mod p), e considerando 1=a^0, con p primo, a=r (mod p) e r>0, nelle potenze da 0 a p-2 si dovranno avere tutti i possibili resti modulo p diversi da ovvero 1,2,3,4..p-1 se p-1=t; quindi se a^0\equiv 1, anche a^{p-1}=1 per la "ciclicità dei residui" attorno a t, da cui moltiplicando per a la tesi.
Se r=1 la tesi è comunque valida.
Inoltre dalla dimostrazione di Gauss (che suppongo sia ben conosciuta) si ha che t|(p-1), da cui la tesi
Ultima modifica di HumanTorch il 15 giu 2005, 23:32, modificato 1 volta in totale.
- HumanTorch
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Aggiungerei inoltre che non solo i primi sono tali che a^r=a (mod r): se tale relazione vale per ogni a<r e r non è primo, r è un cosidetto numero di Carmichael
Per questo il teorema di Eulero-Fermat è debole come test di primalità, mentre uno notevole è il (famigerato in questi giorni) teorema di Wilson
Per questo il teorema di Eulero-Fermat è debole come test di primalità, mentre uno notevole è il (famigerato in questi giorni) teorema di Wilson
pietrificato o giù di lì... °_°
Ma stiamo scherzando o cosa?!? HumanTorch, prima di lasciarti andare a certe affermazioni, dovresti quantomeno avere la decenza di convincere *te stesso* della bontà di quel che vai cianciando... E nel suscitare dalle corde mie più profonde questa voce tremante d'incompiuto orrore, prego voi, popolo d'Orfalese, miei diletti, d'essere sordi - nel di voi interesse - al delirare dissennato di costui!!! Detto in parole povere... Non compratevi il "proof" di HumanTorch: non vale granché!HumanTorch ha scritto:Essendo 1=1 (mod p), e considerando 1=a^0, con p primo, a=r (mod p) e r>0, nelle potenze da 0 a p-2 si dovranno avere tutti i possibili resti modulo p diversi da ovvero 1,2,3,4..p-1; quindi [...]
$ 2^0 \equiv 2^3 \equiv 2^6 \equiv 1 \bmod 7; 2^1 \equiv 2^4 \equiv 2 \bmod 7; 2^2 \equiv 2^5 \equiv 4 \bmod 7 $
Ultima modifica di HiTLeuLeR il 16 giu 2005, 20:02, modificato 1 volta in totale.