In astronomia in molti arrivano immaginandosi a rimirare stelle con un telescopio. Lavoro molto aulico in luoghi ameni e stupendi. E poi si smarriscono d'animo quando devono affrontare esami di matematica e fisica. Infatti l'abbandono e' molto alto (almeno ai miei tempi).
A Padova solo "recentemente" (dal 2000) si e' iniziato a fare laboratorio in modo da mostrare cosa e' la ricerca, che significa sbattere la testa su dati da rimaneggiare affinche' salti fuori qualcosa.
La ricerca astronomica ad esempio e' tutto tranne quello che pensa la gente: osservi solo perche' non ci sono altri disposti a perdere tempo per prendere i tuoi dati e non e' bene delegare tale attivita' (gente che li prende male ne esiste). Osservare poi vuol dire lavorare dalle 15 alle 7 stando chiusi in una stanza uscendo a volte solo per controllare come e' il cielo. L'ho fatto per 6 notti e vi assicuro che e' massacrante (pero' i posti sono in effetti fantastici, ma alla fine crolli dal sonno).
Ma quella e' stata un breve "vacanza" dal lavoro vero: elaborare le immagini per ottenere i migliori dati possibili con cui farci della buona statistica e tanti calcoli matematici, lavorando 8h al giorno al pc quando hai poco da fare (a volte esco dal dip alle 12 per fare commissioni e mi "meraviglio" della presenza del sole
mi sento tanto una gallina da batteria).
In ricerca non lavori per altri, ma per te (anche se lavori in un gruppo). Come un artigiano, piu' produci meglio e' per te. Il ritorno economico pero' non c'e', tranne nei casi di alcune univ che pagano per ogni articolo pubblicato.