situazione dal fronte lavorativo

Qui si parla del + e del -. Se per colpa della matematica ti hanno bandito dalla birreria, qui puoi sfogarti.
fur3770

situazione dal fronte lavorativo

Messaggio da fur3770 »

ciao ragazzi sto lavorando.
Ho l'impressione che ultimamente è un pò cambiata la tendenza: gli asini rimangono a studiare mentre i ragazzi piu' bravi vanno a lavorare.
Potrei portare mille esempi di questa situazione: ieri ho conosciuto un programmatore che ha la il diploma dell'itis e programma da dio in java.Per non parlare di molti altri ragazzi che fanno altri lavori .
Ho la tremenda impressione che all'università si iscrivano persone che non sono in grado di affrontare il mondo lavorativo.Perciò il livello è bassissimo:il ragazzo piu' elastico e pratico in genere va a lavorare prima possibile, mentre i lenti tendono a rimanere il piu' possibile all'università per poi ottenere qualche posto pubblico tramite concorso, posto che pur se ritenuto socialmente piu' elevato del contadino, richiede capacità da semi-ritardato mentale per occuparlo .
Questa tendenza si sta sviluppando da quando il nostro ministrodell'istruzione ha mandato la gente a scuola fino a 18 anni, e molti continuano con l'università.
Ho notato che i ragazzi piu' bravini e veloci vanno a lavoro e i meno bravi studiano, perché non potrebbero far altro, essendo fisicamente incapaci a compiere qualsiasi lavoro che non richieda di risolvere le equazioni o problemi di termodinamica .
Questa situazione secondo le mie previsioni tenderà a peggiorare: la forza lavoro migliore abbandonerà gli studi ben presto, perchè ha capacità di lavorare; i sacchi di sabbia nati stanchi invece vanno avanti studiando, facendo finta di studiare!!!

Il nostro ministro non sa che innalzare l'obbligo è altamente deleterio per tutta l'economia: c'è bisogno che la gente vada a lavorare il piu' presto possibile per diventare economicamente autosufficiente e fare esperienza, già dopo i 14 anni, invece di stare nelle scuole che ormai sono diventati dei luoghi di ritrovo per giovani, sicuramente quelle cose che insegnano non servono, non servono!! specie allo scientifico, lo studente medio che esce da lì dentro dimentica ben presto quello che ha studiato, e a che sono serviti quei 5 anni di studio??? A NIENTE!!!!
Invece con l'avvio professionale precoce molte persone potrebbero evitare di rimanere in queste scuole a marcire ad imparare delle nozioni praticamente inutili per il mondo lavorativo perchè nel nostro paese la cultura non vale NIENTE...valgono altre cose, ma non la cultura, quindi... il liceo scientifico, scuola tanto amata dalle vostre care mammine orgogliose, non serve a un ca. E' a mio avviso la scuola piu' inutile esistente. Il classico almeno punta a formare ragazzi con una certa "cultura" ma lo scientifico non sforna altro che incapaci. Molto meglio le scuole professionali... ah,se tornassi indietro avrei sicuramente fatto una scuola professionale!!! ci ha rovinati sia a me che a mio fratello (molto piu' bravo di me che non si fa 'ste seghe mentali :) ) la prof delle scuole medie, alla quale uno di questi giorni andrò a fare una ramanzina: noi volevamo iscriverci all'itis e lei a dire.. ma li' che fai ecc, devi fare il liceo....per poi scoprire alla fine che i 5 anni di liceo sono praticamente inutili.. non mi interessa l'università.. per me quella è una scuola inutile. punto. non mi interessa l'università per la tendenza che si sta sviluppando, ovvero, pare che i ragazzi piu' bravi li ritrovi sui cantieri a lavorare mentre lo scarto della società è nei nostri atenei a studiare libri a memoria per poi essere considerati laureati!!!ma che schifo !!
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

fur3770 ha scritto:gli asini rimangono a studiare mentre i ragazzi piu' bravi vanno a lavorare. [...] il ragazzo piu' elastico e pratico in genere va a lavorare prima possibile
furetto in un altro forum ha scritto:Non ho elasticità mentale ne' fantasia o intuizione sopraffina, ne' tantomeno velocità ed originalità nell'esecuzione di un compito... insomma, sono un asino, propriamente detto.
Uhm, contraddizione. :D
fur3770 ha scritto:Questa tendenza si sta sviluppando da quando il nostro ministrodell'istruzione ha mandato la gente a scuola fino a 18 anni, e molti continuano con l'università.
Uhm, ma scusa, quale ministro dell'istruzione? :D Il liceo classico esiste sin dai tempi della riforma Gentile... (1923)... :D
Ultima modifica di Ani-sama il 20 lug 2006, 20:37, modificato 1 volta in totale.
...
fur3770

Messaggio da fur3770 »

ho palrato di tendenza non di regola assoluta :roll:
fur3770

Messaggio da fur3770 »

Ani-sama ha scritto:
fur3770 ha scritto:gli asini rimangono a studiare mentre i ragazzi piu' bravi vanno a lavorare. [...] il ragazzo piu' elastico e pratico in genere va a lavorare prima possibile
furetto in un altro forum ha scritto:Non ho elasticità mentale ne' fantasia o intuizione sopraffina, ne' tantomeno velocità ed originalità nell'esecuzione di un compito... insomma, sono un asino, propriamente detto.
Uhm, contraddizione. :D
fur3770 ha scritto:Questa tendenza si sta sviluppando da quando il nostro ministrodell'istruzione ha mandato la gente a scuola fino a 18 anni, e molti continuano con l'università.
Uhm, ma scusa, quale ministro dell'istruzione? :D Il liceo classico esiste sin dai tempi della riforma Gentile... (1923)... :D

io non ho criticato il liceo classico se leggi bene ma ho criticato questa tendenza a far istruire la gente... alla fine uno studioso che esce a 28 o 30 anni da un'università al mondo del lavoro fa un baffo;viene assunto piuttosto un giovinotto di 19 anni..
l'istruzione fino a 19 anni non serve a un c... io i migliori che ho trovato in ogni campo (anche quello agricolo) era gente senza istruzione o con la classica terza media... mentre vedo gente con lauree e master che fa cagare.come me la spieghi????
fur3770

Messaggio da fur3770 »

ah grazie per il rispetto della mia privacy su altri forum.. :roll: lo dico pubblicamente: faccio schifo scolasticamente parlando!d'altronde se fossi bravo probabilmente starei lavorando anche a quest'ora 8) :roll: :wink: 8)
fur3770

Messaggio da fur3770 »

dimenticavo...lo studioso poi prende il postarello al comune o nelle scuole a scaldare cattedre non facendo un c e facendosi pagare dallo stato mentre altre persone piu' ingegnose e volenterose di lavorare si fanno il culo. questa è l'italia dei mongoloidi
MdF

Messaggio da MdF »

Innanzitutto non pensavo che davvero esistesse qualcun'altro che aveva capito tutto ciò. Furetto la pensa precisamente come me, soprattutto per i diritto allo studio elevato a livelli di età troppo alti (sembra una conquista sociale, invece distrugge tutti).
La colpa certo non è del liceo classico ma, come detto, dell'obbligo scolastico troppo alto. Aiuta i poveri che non potrebbero permetterselo a studiare (e questi sono quelli che di solito riescono bene, perché abituati a patire) e consente ai ricchi di poltrire.
Vorrei solo ricordare a Furetto che tra licei e professionali esistono pure gli istituti tecnici, industriali, commerciali, per geometri... Non sono mica male: ho preferito diplomarmi come perito (almeno so cambiare le lampadine e usare martello, cacciavite, trapano) piuttosto che studiare platone, cicerone o chi altro. Non mi sento una persona migliore per questo, ma so cosa so fare e posso spendermi nel mondo del lavoro. Nonostante questo, proseguirò (controvoglia) all'università perché mi serve la laurea per entrare nell'ordine dei periti ( :? ), quindi per mera convenienza.
L'importante è capire la situazione. Forse per i liceali è tardi, ma almeno chi capisce può insegnare qualcosa ai propri figli. Però forza e coraggio che ognuno ha e avrò la propria opportunità.
fur3770

Messaggio da fur3770 »

questo discorso può sembrare banale ma qualcuno quando stavo al liceo (non oi professori ma qualcuno esterno) già lo faceva notare. Non serve a niente, scuola inutile, ti ammazzi di studio, magari hai anche qualche professoressa ST*ONZA di inglese come l'avevo io e devi studiare e dannarti per un diploma che,francamente,non serve a molto. Molto meglio andare a prenderlo in un istituto tecnico serio e nel frattempo fare pratica col mestiere corrispondente al proprio indirizzo. E' una scuola inutile e qualcuno la guarda ancora con orgoglio dicendo che il figlio va la' come nel caso mio e di mio fratello che ci siamo fatti condizionare da un'handicappata.
E' una scuola a cui deve andare chi non ha senso pratico e ama studiare nozioni su nozioni per poi fare l'università e quindi con un pò di culo entrare in qualche azienda o fare qualche concorso pubblico. Questo iter è ben piu' tortuoso che non scegliere un'attività in età precoce tipo 12-13 anni e concentrarsi su di essa.. se impari un mestiere tipo anche geometra riesci a renderti economicamente autosufficiente. Un mio vicino di casa facendo l'elettricista industriale si è costruito una villa!!!! i liceali non possono far altro che far finta di fare i fighetti per poi ritrovarsi con lavori poco pagati e si lamentano pure: chi vuoi che paghi un coglione che non sa far nulla???
Chi persegue questa strada dei licei, alla fine, o è fortunato che riesce a vincere qualche concorso e... i soldi saranno assicurati dietro il minimo impegno... oppure è intelligente da crearsi un'attività commerciale... o fa la fame come diceva il mio prof. Questi sono i tempi. E' finita l'era dei titoli di studio ora la cosa piu' importante è assicurarsi il pane!!! cosa che i nostri fighetti liceali ancora devono capire.
Ultima modifica di fur3770 il 25 lug 2006, 22:33, modificato 1 volta in totale.
pic88
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Messaggio da pic88 »

fur3770 ha scritto:dimenticavo...lo studioso poi prende il postarello al comune o nelle scuole a scaldare cattedre non facendo un c e facendosi pagare dallo stato mentre altre persone piu' ingegnose e volenterose di lavorare si fanno il culo. questa è l'italia dei mongoloidi
Mi permetto di dissentire, anche se sinceramente non so quanto fur sia abituato al dibattito e dunque questo mio intervento potrebbe non essere nemmeno considerato.
fur3770 ha scritto: innalzare l'obbligo è altamente deleterio per tutta l'economia: c'è bisogno che la gente vada a lavorare il piu' presto possibile
si, certo, come no. E l'innovazione? la ricerca? le ritieni inutili? beh, se credi che ognuno debba pensare al proprio tornaconto, allora sì, conviene lavorare a subito ed educare i propri figli a fare altrettanto. Ma poi? quali prospettive di crescita per un paese?
Se restiamo indietro con tecnologia e innovazione (come sta già succedendo) come possiamo far crescere l'Italia in termini di produzione di beni?
Non credo ad esempio che la potenza economica del Giappone o degli Stati Uniti non sia affiancata da grossi incentivi alla ricerca. Non si può essere ricchi e stupidi per più di due generazioni.
pic88
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Messaggio da pic88 »

e vi ricordo che parlando di olimpiadi...
fur3770 ha scritto:sarà un fatto genetico che gli italiani sono scarsi?
non credo. è certo però che se abbandonassero tutti la scuola a 16 anni non miglioreremmo. :wink:
MdF

Messaggio da MdF »

pic88 ha scritto: si, certo, come no. E l'innovazione? la ricerca? le ritieni inutili? beh, se credi che ognuno debba pensare al proprio tornaconto, allora sì, conviene lavorare a subito ed educare i propri figli a fare altrettanto. Ma poi? quali prospettive di crescita per un paese?
pic88 ha scritto:e vi ricordo che parlando di olimpiadi...
fur3770 ha scritto:
sarà un fatto genetico che gli italiani sono scarsi?


non credo. è certo però che se abbandonassero tutti la scuola a 16 anni non miglioreremmo. Wink
Mi intrometto ancora.
Non mi pare che, delle centinaia di migliaia di studenti in Italia, tutti tutti siano in grado di fare ricerca. La realtà è che manca completamente la scrematura, la selezione: si promuovono tutti.
Basta guardare con quanti crediti si arriva alla maturità. Io sono giunto con 20/20, dopo 13 anni di lavoro quotidiano, miei compagni (che lavoravano un'ora al giorno ogni mattina, con bigliettini e lamentele continue) con 16 o 17/20 e prendono pure punti-premio. Mi faccio il culo e sono paragonato a gente così.
Sono arrivato a Cesenatico contro ogni aspettativa e se ne sono fregati TUTTI (non dico che voglio il tappeto rosso, ma poteva dire qualcosa qualcuno).
Il punto è: ben vengano i liceali, ma quelli capaci. Quelli utili. Chi lavora è utile e ha ragione di fare ciò che fa. Il problema è il parassitismo scolastico, che la Scuola esporta al mondo del Lavoro. Questi vermi fottono i posti a chi li merita lavorando e studiando, così chi studia ed è capace comincia a lavorare prima (quoto Furetto, ancora).

Gli italiani sono scarsi perché sono stati abituati ad avere tutto e comodo. I figli devono essere promossi, altrimenti la mammina va e si lamenta, il babbo fa la voce grossa e il figlio riga la macchina del povero prof. Non guardiamo, per favore, le élite come quella delle Olimpiadi di vario tipo, delle Scuole di Eccellenza. Guardiamo alla massa. Non è che se sono tanti, gli studenti si aiutano tra loro per migliorare: al massimo, per sopravvivere meglio, per fare meno fatica.

Piccolo Pic, te lo consiglio, sii meno buono e più egoista. In questo mondo non c'è più spazio per le missioni umanitarie, quelle falliscono sempre. Anche la Chiesa fa guerra a suon di spot per l'8 per mille... Ringrazia il tuo Dio che stai finendo la scuola e poi pensa a salvarti la pelle, trovati una strada sicura. Perché non sarai tu, né da solo né aiutato da altri amici colleghi o compagni, a migliorare l'Italia. Solo se qualcuno investe (tanto) possiamo farcela, ma non possiamo cominciare noi.
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Qui si sta andando un po' troppo oltre.

Nessuno vuole privare di dignità i lavori manuali. Essi servono alla società, innegabilmente.

D'altra parte, però, servono anche gli ingegneri. E, a monte, i fisici e i matematici e tutto il resto. Servono gli studiosi di lettere, per conservare e poter poi insegnare le nostre tradizioni culturali. Ognuno si sceglie il suo ruolo, in base ai suoi interessi e alle sue capacità, fine. Chi vuol fare il matematico sarà soddisfatto nel fare il matematico, eccetera.
MdF ha scritto:La colpa certo non è del liceo classico ma, come detto, dell'obbligo scolastico troppo alto. Aiuta i poveri che non potrebbero permetterselo a studiare (e questi sono quelli che di solito riescono bene, perché abituati a patire) e consente ai ricchi di poltrire.
Mah, i ricchi poltriscono sempre e comunque, non trovi? Non penso c'entri tanto l'obbligo scolastico quanto la mancanza di una sensata meritocrazia.
fur3770 ha scritto:E' una scuola a cui deve andare chi non ha senso pratico e ama studiare nozioni su nozioni per poi fare l'università e quindi con un pò di culo entrare in qualche azienda o fare qualche concorso pubblico.
Vedi sopra! Certi hanno senso pratico, ed è giusto che ne facciano tesoro, altri no! Io ad esempio non ne ho proprio, di senso pratico, per dire. Come già detto, a ognuno il suo. Sbagli a screditare chi opta per una formazione intellettuale, più che tecnico/pratica.
fur3770 ha scritto:Un mio vicino di casa facendo l'elettricista industriale si è costruito una villa!!!! i liceali non possono far altro che far finta di fare i fighetti per poi ritrovarsi con lavori poco pagati e si lamentano pure: chi vuoi che paghi un coglione che non sa far nulla???
No, sbagli. Non sono "coglioni che non sanno fare nulla". Pensi che la ricerca scientifica non serva a niente? Come pensi che si sia andati avanti finora? Se poi il tuo vicino di casa facendo l'elettricista si è costruito una villa, buon per lui, tuttavia egli non è più utile alla società di un ricercatore o di un insegnante.
fur3770 ha scritto:E' finita l'era dei titoli di studio ora la cosa piu' importante è assicurarsi il pane!!! cosa che i nostri fighetti liceali ancora devono capire.
Guarda, a me basterà guadagnare a sufficienza per vivere senza problemi ma sobriamente. Non avrò certo bisogno di farmi una villa.

D'altra parte, poi, i "liberi professionisti" sono le categorie in cui è maggiormente diffusa l'evasione fiscale...
...
fur3770

Messaggio da fur3770 »

pic88 ha scritto:
fur3770 ha scritto:dimenticavo...lo studioso poi prende il postarello al comune o nelle scuole a scaldare cattedre non facendo un c e facendosi pagare dallo stato mentre altre persone piu' ingegnose e volenterose di lavorare si fanno il culo. questa è l'italia dei mongoloidi
Mi permetto di dissentire, anche se sinceramente non so quanto fur sia abituato al dibattito e dunque questo mio intervento potrebbe non essere nemmeno considerato.
fur3770 ha scritto: innalzare l'obbligo è altamente deleterio per tutta l'economia: c'è bisogno che la gente vada a lavorare il piu' presto possibile
si, certo, come no. E l'innovazione? la ricerca? le ritieni inutili? beh, se credi che ognuno debba pensare al proprio tornaconto, allora sì, conviene lavorare a subito ed educare i propri figli a fare altrettanto. Ma poi? quali prospettive di crescita per un paese?
Se restiamo indietro con tecnologia e innovazione (come sta già succedendo) come possiamo far crescere l'Italia in termini di produzione di beni?
Non credo ad esempio che la potenza economica del Giappone o degli Stati Uniti non sia affiancata da grossi incentivi alla ricerca. Non si può essere ricchi e stupidi per più di due generazioni.


l'innovazione possono farla pochi eletti e i piu bravi. Io e gente come me che studia all'univ non possono innovare un tubo.
Non mi pare giusto buttarla su questo aspetto: basti pensare che tra qualche anno ad ingegneria si laureano con lode persone che sanno fare 1+1=2. Innegabilmente ci sono ragazzi bravi italiani e ne ho visti ma la maggioranza non fa altro che...parassitare bellamente sui libri.
risposta valida anche alle affermazioni di ani-sama.
a me tutti questi posti pubblici dati in seguito a lauree mi danno un non so che di parassitario! poi non lamentatevi se vi chiamano parassiti...
Stiamo andando avanti per via di queste migliaia di migliaia di posti pubblici che lo stato da' a cani e porci che fanno quasi nulla altrimenti già saremmo arrivati a una guerra civile. Nessuno vuol piu' lavorare, poche persone stanno imparando mestieri... tra non so quanti anni lo stato italiano darà a tutti la pensione. non si incentiva il lavoro ma lo studio
fur3770

Messaggio da fur3770 »

Ani-sama ha scritto: No, sbagli. Non sono "coglioni che non sanno fare nulla". Pensi che la ricerca scientifica non serva a niente? Come pensi che si sia andati avanti finora? Se poi il tuo vicino di casa facendo l'elettricista si è costruito una villa, buon per lui, tuttavia egli non è più utile alla società di un ricercatore o di un insegnante.

sì, la ricerca scientifica NON serve a niente SE a farla ci sono dei professori come ho visti io all'università. Ormai il posto per ricercatore si da' un pò a tutti. La ricerca la facciamo solo su carta,ma io di innovazione non ne vedo molta. si sta avendo una certa innovazione nelle tecnologie di telecomunicazioni ma... non credo per merito dell'italia e soprattutto non credo per merito di TUTTI i ricercatori ma per un'esigua parte, molto esigua.
L'innovazione la fanno pochi. Non la faccio io e non la fa la maggioranza dei ricercatori e professori di ogni ordine e grado ma la fanno poche persone, credo quantificabili sulle dita delle mani e dei piedi (solo mie :) ) in tutta Italia. E il resto? Vorrai mica dirmi che ogni ricercatore italiano apporta innovazione?
ma guarda che qualche anno fa anch'io sognavo come te per poi svegliarmi un mattino, di buon mattino, col culo a terra e non riuscire ad iniziare la giornata perchè mi ero reso conto che nella mia vita ho sbagliato TUTTO perseguendo una logica poco furba
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desko
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Messaggio da desko »

Grazie fur3770.
Non tutto quello che dici lo condivido, in particolare tu generalizzi troppo quella che forse è stata la tua esperienza.
Dici che i più svegi vanno a lavorare ed i più svogliati studiano? Beh, esistono sicuramente casi del genere, di persone intraprendenti che non hanno bisogno della scuola per imparare un mestiere e, al contrario, di chi interpreta l'università come un parcheggio.
Ma io conosco anche tanti svogliati che non vogliono studiare e che quindi si cercano subito un lavoro anche faticoso, importante e di responsabilità, ma di basso "contenuto intellettuale".
E di quelli che per mantenersi gli studi lavorano anche, che mi dici?
A sentirti sembra che tutti (o la stragrande maggioranza di) quelli che conseguono un titolo di studio, poi trovano lavoro con un concorso pubblico, per il quale quel titolo è indispensabile. La mie esperienza personale non rientra in questo schema e credo quella di molti altri.

Sul liceo scientifico, io l'ho frequentato dal 1991 al 1997 ed ora forse sono cambiate un po' le cose, ma sono contento della scelta fatta e la rifarei. Ho trovato alcuni prof eccezionali (quella di mate in particolare) ed altri meritevoli di licenziamento, ma non per questo bisogna mettere in discussione il liceo scientifico, piuttosto bisogna trovare il modo di valutare in modo oggettivo la "produttività" della scuola e magari dei singoli prof. Non è per niente facile.
Il problema è che anche in questo campo vige una sorta di "legge di mercato": la scuola offre quello che le viene chiesto e, purtroppo, molto spesso le viene chiesto un pezzo di carta (=diploma) e non un'istruzione attestata dal pezzo di carta.
Poi troppo spesso la scuola viene usata come "ammortizzatore sociale", nel senso che serve ad alzare l'occupazione "femminile e meridionale" (cito non ricordo chi che citava le statistiche dell'impiego scolastico), ovvero due punti deboli. Ovvero, non si guarda innanzitutto alle esigenze della scuola, ma ad altre, per cui, per esempio, si assume nuovo personale non perché ce ne sia reale necesità, ma per assumere dei disoccupati (intento lodevole, ci mancherebbe, ma dovrebbero esserci altri strumenti).
Quello che tu dici degli studenti a mi fa tornare in mente una vecchia battuta: "Chi sa fare, fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare, insegna educazione fisica". Talvolta l'impressione è veramente questa, ma sono sicuro che non è così, almeno non nella maggioranza dei casi.

Sul rapporto fra ricerca scientifica ed innovazione.
I collegamentei sono spesso invisibili e insospettabili. Io faccio ricerca in un'azienda meccanica e usiamo moltissimo le ubblicazioni accademiche che troviamo on line, senza che gli autori neanche lo sappiano (sono pubblicate on line); quindi la loro ricerca è utile alla nostra innovazione, senza che nessuno lo sappia, a parte noi.
Inoltre stiamo collaborando con diversi docenti universitari, proprio per sfruttare le loro competenze. non credo che siamo un caso isolato anche se sicuramente c'è molto di più da fare.
"Caso è lo pseudonimo usato da Dio quando non vuole firmare col proprio nome"
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