post233 ha scritto:Beh, se dai una letta ai miei messaggi delle pagine precedenti, vedrai che non ho mai sostenuto che fosse "certamente possibile" scoprire nel futuro immediato un'alternativa al modello empirico attuale.
Beh, avendo tu letto il mio messaggio precedente, hai visto che non ho sostenuto che tu sostieni che è "certamente possibile" scoprire un'alternativa al nodello empirico attuale.
post233 ha scritto:Ciononostante, dico soltanto che un simile modello potrebbe esistere. Del resto, nessuno è in grado di garantirci con assoluta certezza l'esistenza dell'esperienza stessa (vedi messaggio di Gamma Beta: se fossimo in un mondo stile "matrix", ciò che sperimentiamo nel quotidiano sarebbe soltanto il risultato dell'immissione dall'esterno di meri dati all'interno delle nostre sventurate sinapsi). Inoltre, la pecca principale del sistema empirico è che l'esperienza non sempre ci porta a conclusioni esatte
Sono d'accordo, serve a questo la "riflessione teorica" sulla realtà (o quella che ci sembra esserlo), riflessione di natura matematica o filosofica a seconda dei casi e dei gusti.
post233 ha scritto:(povero tacchino del Ringraziamento!).
questa non la capisco, forse si fa riferimento a qualcosa che mi trascende
post233 ha scritto:Per non parlare della cara, vecchia dialettica: l'esempio che riporti del tempo atmosferico si basa esso stesso su un intricatissimo reticolo di convenzioni: il tempo "bello" o "brutto", l'idea di "nebbia", il contrasto "sole"-"nebbia".
Era solo un esempio anche un po' scemo.
post233 ha scritto:Mettendo da parte l'esperienza, su cui mi soffermerò fra un attimo, queste sono soltanto convenzioni del linguaggio e, dal momento che il linguaggio è lo specchio della realtà, la realtà stessa nasce come convenzione.
Chiamalo come vuoi, sta di fatto che c'è quel coso su in cielo rotondo che ad agosto ci fa sudare. Il nome sole è come un puntatore (convenzionale) all'oggetto.
post233 ha scritto:Per quanto riguarda l'esperienza, non dico che non sia reale, ma - ribadisco - mi limito ad affermare che "potrebbe" anche essere così.
Sì, da matematico non posso che condividere la tua opinione, figurati che sto pensando a come poter raggiungere un'eventuale 4ª dimensione spaziale.
Però, scientificamente, di fronte a due teorie che spiegano bene allo stesso modo i fenomeni di cui si occupano, bisogna scegliere quella più semplice; scelta comunque provvisoria, in attesa di venire smentita da nuove osservazioni.
post233 ha scritto:In effetti, chi ti dice che le nostre percezioni della realtà e dei sensi non siano date solo ed esclusivamente dalle noste emozioni
Come prima: se cado giù da una scala e mi rompo un po' di ossa mi sembra più semplice pensare che sia dovuto alla mia massa accelerata dalla gravità che ha impresso una forza alle mie ossa maggiore di quela che potevano sopportare. Se avessi anche il minimo dubbio che la rottura dipenda invece dalle mie emozioni, mi rivolgerei anche ad uno psicologo, oltre che all'ortopedico.
post233 ha scritto:(vedi il buon vecchio dottor Spok ed i proiettili)?
Come prima per il tacchino.
post233 ha scritto:Chi ti dice che il vedere bello e cattivo tempo non siano soltanto manifestazioni dell'inconscio? Del resto è risaputo che una persona di umore nero tende a vedere tutto peggiore di quanto non sia in realtà. Chi ci assicura che - sostituendo le emozioni con l'inconscio - non si verifichi qualcosa di analogo?
P.S.: Ci tengo a sottolineare che ritengo improbabile io stesso l'ultima affermazione, ma non mi sento di giudicarla impossibile proprio perché non è confutabile in alcun modo. Non al di là di ogni ragionevole dubbio.
Questa è quella che ho sentito chiamare "categoria della possibilità": ovvero di fronte ad un fenomeno "impossibile" per le nostre idee non dobbiamo negare quel pezzo di realtà, ma cambiare le nostra idea.
Ovvero se un domani scopro uno che mi insegna ad abbronzarmi a dicembre e a non bagnarmi sottto un diluvio, allora cambierei radicalmente la mia visione della realtà, ma fino a quel momento ...
Sottolineo quanto già detto: una convenzione è una scelta fra diverse opzioni, qui di opzioni finora ce n'è una sola.