Messaggio
da Marco » 18 mar 2005, 09:05
Si danno punti in ogni esericizio da zero a sette.
[mode=opinione personale]
Una delle cose più importanti da curare è la completezza del ragionamento.
Esempi classici: se dimostri solo una condizione necessaria, e ti era chiesta anche quella sufficiente; dimostri un <= invece di un =; se dimostri l'esistenza di qualcosa, senza riuscire a esibirlo in carne ed ossa; se trovi tutte le soluzioni ad una certa equazione, ma non dimostri che non ne esistono altre; se in una enumerazione di casi, ne dimentichi qualcuno; se trovi che un luogo di punti gode di certe proprietà, ma non mostri che i punti che godono le stesse proprietà fanno parte del luogo...
Poi naturalmente il rigore dei passaggi: "si vede che" è una frase molto pericolosa. Va sempre neutralizzata con un "per questo motivo e quest'altro motivo".
E infine la correttezza dei conti. Ma è meglio un ragionamento cmpleto con degli errori di calcolo, che uno senza sbavature, ma che risolve solo mezzo problema. Nell'ordine metterei: completezza, rigore, calcoli.
Invece, eleganza e concisione non fruttano [quasi] nulla (ma naturalmente sono molto ben apprezzate e, in caso di ex-aequo, potrebbero fare la differenza tra sette punti lunghi, sbrodolati, scritti male e sette punti cristallini in mezza riga)
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Ciao. M.
[i:2epswnx1]già ambasciatore ufficiale di RM in Londra[/i:2epswnx1]
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"Well, master, we're in a fix and no mistake."