E va bene... certo però che se non ci fossi io...
I nostri sfortunati lettori saranno rimasti un po' delusi dal lungo ritardo (o forse dalla definitiva interruzione) del diario ufficiale, quindi eccoci qui con il Diario ©landestino!!!
Come molti sapranno, alle IMO (o almeno in alcune edizioni, tipo nel 2016 no, ma nel 2017 sì) è consuetudine che il prode Deputy Leader si separi dai concorrenti nel pomeriggio del secondo giorno di gara (ovvero il 19 luglio, o meglio il Giorno 3) per raggiungere i Grandi Leader per prepararsi alle coordination. Quindi è da questo momento che il racconto di uno che è rimasto dall'altra parte dovrà partire, per poter raccontare come se la passavano i contestant mentre accadevano gli eventi narrati dal prode Deputy nelle ultime puntate (almeno per ora) del diario ufficiale, e allo stesso tempo per non creare ridondanze raccontando di nuovo i momenti in cui ancora non eravamo divisi (ma in realtà, diciamocelo, anche per un altro motivo che però metto in spoiler perché è uno spoiler su cosa scoprirete più avanti nel Diario...)
Sempre per il motivo in spoiler non mi dilungherò molto sul pomeriggio del Giorno 3, un pomeriggio sì di riposo e svago, ma comunque segnato dai dolori (o anche dalle gioie, ma su scala globale più dolori che gioie) dell'immediato post-gara. Come per il giorno precedente anche ora il maltempo costringe i concorrenti a svagarsi al chiuso nella recreation room dell'albergo, dove però le occasioni di svago non mancano: biliardino 3-4-3, ping pong, carte, scacchiere (ovviamente al plurale, perché con una sola non ci fai niente), altri giochi anche di quelli più moderni, sale karaoke (ma anche qui non mi dilungo perché se ne parlerà poi...) e un po' di computer dove andare a controllare compulsivamente AoPS sperando che qualcuno posti stime basse di punteggi di altre nazioni (cosa che accade anche più di quanto sperato), stime basse di cut-off o cose che su AoPS non si vedono spesso tipo "il problema 2 sarà un massacro". E di partita in partita e di nuovo post in nuovo post arriva la sera, che trascorre con tranquillità a parte un'unica scioccante scoperta: la recreation room chiude alle 22, e ora che domani non c'è la gara questa può essere una bella scocciatura, e infatti siamo tra gli ultimi ad uscire mentre ci vogliono cacciare mentre stiamo finendo una partita a scacchi (o forse a mangia e passa).
Giorno 4
Oggi dovrebbe essere l'Excursion Day 1, ma si scopre che in realtà di Excursion ce n'è una sola divisa per nazioni in ordine alfabetico. L'Italia è nel primo gruppo e quindi il suo Unico (o forse no) Excursion Day è proprio oggi. La gita prevede un giro in pullman per la città, e la prima sosta è nella Lagoa, una laguna con strani alberi dal tronco puntuto, noci di cocco che in realtà sono albicocche velenose per l'uomo, strane piante di ogni genere e anche strani animali (ad esempio uccelli, tra cui ovviamente ITA2). La seconda sosta è nel Boulevard Olímpico, con il più grande graffito dipinto da una persona sola che raffigura volti dai cinque continenti, e da cui poi si raggiunge il Museu do Amanhã, una struttura dalla forma bizzarra sul mare che però si può ammirare soltanto dall'esterno, dove si trova una scritta monumentale "RIO TE AMO" davanti e un affascinante icosaedro stellato sul retro. La terza e ultima sosta è al Maracanã, dove il sestetto può ammirare lo stadio (stavolta anche da dentro), discutere se ne valga la pena di far svolgere lì i Giochi di Archimede di tutta Italia e poi uscire per vedere una sala stampa un po' risicata, qualche maglietta e qualche piccola opera commemorativa. Il giro della città si conclude con un bicchiere d'acqua confezionato offerto sul pullman per il ritorno mentre la squadra discute su cosa significhi che il problema 2 è stato coordinato in 7 minuti (una notizia lampo che arriva dal Deputy, ma per il momento non si sa se è una notizia buona o cattiva). Dopo pranzo il tempo è buono, e la squadra si divide tra chi vorrebbe andare al mare, chi vorrebbe giocare a mangia e passa e chi a Dernière con la guida, ma poi ci si rende conto che la spiaggia è occupata da innumerevoli guide e contestant che vanno a farsi una foto di gruppo che molti ITA vorrebbero invece evitare, e alla fine si opta per una soluzione che accontenti tutti: prima una partita a Dernière con la guida (che ovviamente non aveva mai giocato), poi scacchiere alla mano e si sale al diciassettesimo piano, così si evita lo sciame di guide intenzionato a mandarci alla foto e allo stesso tempo si trova uno specchio d'acqua in cui bagnarsi, la piscina dell'hotel, che è anche abbastanza bassa e (soprattutto) calma per giocare a mangia e passa in acqua. Le scacchiere di plastica di ITA4 dovrebbero stare ferme e galleggiare ma in realtà si piegano e tendono lentamente ad affondare (nell'emisfero australe anche la fisica è al contrario... anzi no, è sbagliata anche in quello boreale), e quindi due coppie di ITA si fronteggiano mentre gli altri due reggono le scacchiere e schizzano chi non si sbriga a muovere. La temperatura dell'acqua non è esattamente tropicale, il che rende il gioco un po' movimentato e rende due ITA a giro ancor più contenti di schizzare gli altri quattro già infreddoliti. Nel frattempo il gruppone della foto si scioglie e arrivano in piscina altre squadre come quella francese e quella belga, con cui proviamo ad improvvisare un mini-torneo di scacchi che poi vinciamo a tavolino a causa del freddo che non scalfisce il nostro ITA3 ma attanaglia gli avversari (o l'avversario, visto quanto "mini" era questo mini-torneo). Finito questo momento di svago in piscina torniamo in camera e scopriamo da AoPS i risultati delle coordination. Tutti i punteggi non oscurati sul problema 1 sono dei 7, per la gioia di tutti ma soprattutto di ITA2 che aveva dimostrato che c'erano altre soluzioni che verificavano una condizione palesemente assurda a prima vista e che inizialmente pensava di aver cannato il problema. Un 4 inaspettato per ITA4 sul problema 2, e per il resto tutto secondo le aspettative, sia qui che sul problema 6 dove l'unico punteggio che lascia un minimo di speranza è un oscurato ancora per ITA2. Arriva la sera, e la giornata si chiude discutendo con la guida di cosa fare domani (l'Excursion Day 2 che in realtà per noi è un Free Time Day) e dopodomani prima della cerimonia di chiusura: domani un nuovo giro in città e dopodomani in spiaggia, o viceversa?
Giorno 5
Alla fine si opta per oggi in spiaggia e domani in città. Le squadre delle nazioni in fondo all'alfabeto partono per l'Excursion, e intanto dopo una breve fuga di ITA1 e ITA2 al ristorante dell'albergo per fare colazione in ritardo e soprattutto per mandare inosservati un disperato appello di "abbiamo quasi risolto il 5" ad un Deputy che risponde "non aspettatevi più di 2 punti" la mattinata se ne va con qualche tuffo a volte spontaneo e a volte meno (ma stavolta senza nessun cellulare), e anche oggi è tutto all'insegna degli schizzi che non risparmiano neppure la guida. Il clima è festoso, ma viene interrotto dal plumbeo arrivo dei risultati di altre coordination: sul problema 3 ovviamente tutti zeri, a parte ITA5 che può gioire di un oscurato ma che in compenso si trova una brutta sorpresa sul problema 4, due punti persi per qualche misterioso motivo. Anche ora è tutto secondo le aspettative, a parte questo piccolo inconveniente e a parte ITA2 che forse sperava che i suoi progressi parziali valessero più di un punto. Mentre inizia una discussione accalorata per via telematica tra ITA5 (con il cellulare di ITA4) e il Deputy per capire di chi sia la colpa per i due punti persi (bisognava scrivere meglio, coordinare meglio o forse entrambe le cose?) la squadra si avvia per una passeggiata sul mare presto interrotta dalla consapevolezza che è tardi e bisogna andare a mangiare. Dopo pranzo ITA5, usufruendo anche del cellulare di ITA6, riesce ad ottenere una foto del suo compito e ammette che effettivamente c'era qualcosa che poteva dimostrare meglio, ma tutta la squadra si mostra d'accordo sul fatto che più che di una vera dimostrazione mancante si trattava di una spiegazione forse un po' povera ma comunque non penalizzabile. Quindi la disputa telematica sembra destinata a non risolversi, e nel tardo pomeriggio la squadra allenta la tensione in una karaoke room dove canta colossi della musica olimpica come "I Will Derive", poi lascia un po' di tempo alla guida e alle sue canzoni in portoghese e infine riprende il comando cantando altre canzoni più conosciute e vedendo quanto sono affinate le doti canore soprattutto di ITA1 ma anche della squadra in generale (spoiler: poco). Sarà più difficile fare 42 punti su 42 alle IMO, oppure 42 punti su 100 al karaoke? In ogni caso, ora sono tutti tesi per l'attesa dei risultati e dopo cena si esce per andare a comprare dei souvenir in modo da avere più tempo domani per il giro turistico (ma forse anche in modo da non pensare ai risultati in modo ossessionato). Entriamo in un centro commerciale, e l'impressione del primo negozio in cui entriamo non è molto buona (magliette a non meno di 30 euro, infradito a non meno di 15) ma poi è quello in cui definitivamente ci fermiamo a comprare gli oggettini che sbaraglia la concorrenza (compriamo calamite a 6 euro, ma ci sono anche peluche che ne costano 200, pezzi di legno con un fil di ferro attaccato che dovrebbero essere modellini del Pão de Açúcar e che ne costano 300, o per chi si spinge oltre anche mappamondi che ne costano più di 1000). Torniamo in hotel dopo questo giro di shopping poco soddisfacente, e veniamo accolti da un annuncio di giubilo per ITA3 e ITA4 vincitori di medaglia d'oro, il primo anche con un 14esimo posto assoluto (ma non è un primo posto, quindi bisogna pikkiarlo) mentre il secondo molto (e sappiamo che molto) border-line. Per ITA1 e ITA2 si concretizzano i due punti sperati sul problema 5, e così ITA1 raggiunge l'argento, cosa che un po' lo solleva ma che lo lascia comunque affranto (sappiamo bene chi è ITA1 e cosa avrebbe meritato). ITA6 deve accontentarsi di un misero bronzo in una colonna di punteggio troppo alta per essere contenuta nell'istogramma, e tra i suoi rimorsi c'è anche quello di non aver accettato in tempo una scommessa proposta da ITA4 subito dopo la gara ("se prendo oro ti do 100 euro, e tu me ne dai 10 se non lo prendo"). Menzione d'onore per un ITA5 un po' arrabbiato perché forse avrebbe meritato il bronzo dato che gli mancava solo un punto, e anche per un ITA2 abbastanza dispiaciuto, anche se a dirla tutta neppure ITA3 è pienamente soddisfatto del suo risultato visto che il suo unico scopo era battere il leggendario UNK1 e invece il piccolo Joe B. ha ottenuto un punto in più di lui. Per l'Italia un 18esimo posto in quella che probabilmente è stata la IMO più difficile della storia, e anche una delle più bizzarre. Oltre alla colonnina dei 17 punti, un'altra che esce dall'istogramma per la grande gioia dei concorrenti è quella degli zeri sul problema 3. Saputi i risultati, la squadra si divide in tre coppie, quella dei vincitori e due di vinti, e la coppia felice rimane giù a gioire e a parlare con la guida insieme ad una coppia di sconfitti che prova a prenderla alla leggera, mentre l'altra coppia di sconfitti preferisce ritirarsi in camera, e così il Giorno 5 termina tra le gioie e i dolori di tutti i partecipanti.
Giorno 6 (e inizio del Giorno 7)
Il giorno della cerimonia di chiusura è in realtà il secondo giorno di escursione per gli italiani ma anche per altre squadre, che con le loro guide decidono di recarsi sul Pão de Açúcar, ma c'è prima una sosta a Copacabana dove si sale sugli scogli per ammirare il paesaggio, qualche ITA raccoglie sassi da portare a casa e qualche altro prova le stazioni fitness brasiliane. Giunti alla spiaggia da cui parte la funivia una bella bevuta di succo di cocco, poi qualche cocco finisce violentemente scaraventato a terra e infine si parte. Dopo due funivie, che solo per la magnanimità di alcuni ITA non vengono fatte scontrare, si arriva in cima. Da lì si può godere di un panorama mozzafiato su tutta la baia dove sorge Rio de Janeiro, ma non si fa in tempo a decidere cosa prendersi come spuntino e a meditare uno scherzo alla guida che già quest'ultima ci invita a tornare giù. Così si scende ma alla seconda funivia la guida suggerisce di evitare la fila e di andare a piedi, con parziale approvazione da parte della squadra. La discesa è piena di marmotte da fotografare e di liane a cui appendersi per saltare come Tarzan e poi spaccarsi la testa, e infine si arriva di nuovo alla spiaggia dei cocchi frantumati. Tornati in albergo per il pranzo ci si ricongiunge con tutte le altre squadre e poi si torna nella sala di gara per la cerimonia di chiusura (a cui non tutti gli ITA desiderano ardentemente partecipare), dove giungono anche i tre del team coordination, e in particolare l'Observer A fa un salto da ITA6 per tentare di consolarlo. Inizia la cerimonia, e dopo un video riassuntivo di queste IMO e qualche commento sarcastico sulla difficoltà dei problemi si inizia a premiare. Sfilano tutti i medagliati e tutti i perfect scorers (nessuno), e infine viene presentata la sede della prossima edizione: Cluj-Napoca, Transilvania, Romania, una nazione che non ospita mai nessuna gara internazionale. Qualcuno confessa che non ha visto spesso una persona così felice come ITA4, e poi alla cerimonia segue un party con musica, ballerine in costume e stand mangerecci. Durante il party l'Italia viene premiata anche per uno dei migliori risultati alla IMOR, la International Mathematical Olympiad Revenge, una gara proposta da alcuni contestant a tutti gli accompagnatori. La serata, l'ultima a Rio, non può certo essere trascorsa in albergo (soprattutto per ITA3 e ITA4) e quindi si esce e si trova, con un po' di fatica, un posto dove bere (chi più, chi meno) e dove intavolare un gioco per scoprire o riportare alla memoria alcune verità (ad esempio ITA2 non ha mai vinto un oro alle IMO e ITA4 in risposta non ha mai partecipato ad una IMO senza prendere medaglia, oppure ITA3, così come ITA6, non è mai stato alle BMO, o ancora la guida non ha mai viaggiato all'estero e tutta la squadra italiana in risposta non è mai stata a Copacabana o Ipanema o Leblon in estate). Si torna in albergo appena prima delle ore 3:00 locali (8:00 italiane) del Giorno 7 (o del 23 luglio), un orario che molti di voi ricorderanno bene come il termine per l'invio delle prove di ammissione al Senior. Preoccupati guardiamo il sito delle correzioni e scopriamo che ci aspetta un bel po' di lavoro (sempre se non preferiamo ritirarci dalle gare per la vergogna), poi c'è chi vorrebbe andare a dormire ma altri, tra cui la guida, insistono per restare svegli e così si inizia a giocare a Mao. Un'oretta dopo però viene sonno anche a Marina, e così ci salutiamo.
Giorno 7 (continua) e Giorno 8
Dopo qualche ora di sonno intorno all'alba, dopo aver contato che ci sono ben 45 aspiranti (ma quanti saranno ammessi?) al Senior 2017 con problemi del PreIMO mattina e dopo qualche commento di ITA4 del tipo "non ho mai visto una soluzione scritta così male in vita mia" e qualche proposta su punteggi da aumentare o da azzerare, è tempo di fare le valigie e di salutare tutti (o quasi) gli amici stranieri. Il nostro pullman per l'aeroporto ci attende per le 11:40 ma per colpa nostra finisce per partire verso mezzogiorno, e prima dell'una il sestetto, insieme al Deputy e alla guida (il Leader e l'Observer A sono persone più riservate e prenderanno un altro volo in serata) giungono a Galeão, dove dopo un pranzo fugace devono separarsi dalla cara Marina, che salutano con qualche abbraccio prima dei controlli di sicurezza. Prima dell'imbarco sembra esserci un momento di buco per visitare un negozio di souvenir molto più contenuto di quello del centro commerciale di due giorni prima (e siamo in aeroporto!) e si possono addirittura comprare modellini in marmo del Cristo Redentor ad un prezzo dell'ordine di un euro per ogni centimetro di altezza. Tuttavia appena lasciato il negozio sentiamo i nostri nomi all'altoparlante perché siamo, come sempre, in ritardo. Poco dopo decolliamo dal luogo di tutte le nostre avventure (e disavventure) e ci aspetta un volo di nove ore di cui al massimo una (ma anche zero) di sonno, durante il quale qualcuno approfitta per iniziare il gravoso, ma a volte anche divertente, lavoro delle correzioni. Atterriamo a Lisbona, salutiamo la squadra portoghese e mentre l'alba del Giorno 8 si avvicina cerchiamo un posto dove fare colazione. Mentre qualcuno trova dei dolci ITA6 preferisce provare le sardine portoghesi, una scelta che a qualcuno sembra opinabile ma non ad ITA1 che alla fine si decide a fare lo stesso. Ci prepariamo all'imbarco, e ITA4 fa notare che per tornare a casa gli sarebbe stato molto più comodo un volo per Milano che partiva poco dopo, ma purtroppo per lui di Caput Mundi ce n'è una sola e così ci imbarchiamo tutti su un volo per la Capitale che dura appena due ore e mezza, ma su cui complessivamente accumuliamo più ore di sonno che sul volo precedente, soprattutto ITA5 dopo aver sottratto ad ITA6 il posto con più spazio per le gambe. Giunti a Fiumicino raccogliamo le valigie, mangiando qualcosa attendiamo un'oretta buona che il Deputy vada a lamentarsi per un manico rotto (con grande disappunto di ITA4 che ritarda ulteriormente il suo arrivo a Milano) e poi iniziamo a separarci: prima ITA2 che resta in aeroporto in attesa di un autobus diretto per Giulianova (cosa?) e poi ITA4 che prende un treno per Tiburtina, mentre gli altri proseguono per Termini e poi si sparpagliano, il tutto mentre il Deputy si rende complice di operazioni clandestine (come, del resto, questo diario) tra Turchia, Italia e Francia. Qualcuno torna a casa con un ottimo risultato e (si spera) anche con una bellissima esperienza, qualcun altro invece deve accontentarsi di tornare al massimo con la seconda cosa, e tra il sonno per la notte quasi persa e la calura dell'estate italiana a cui siamo tornati si chiude qui l'edizione 2017 delle IMO, nonché del Diario ©landestino. Grazie per averci seguiti, e arrivederci alla prossima occasione in cui il diarista ufficiale non farà il suo dovere, o a qualunque momento che sarà ritenuto opportuno. A presto!