Schrödinger

Meccanica, termodinamica, elettromagnetismo, relatività, ...
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gara1
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Schrödinger

Messaggio da gara1 »

Volevo chiedere, a qualcuno che di fisica ne sa più di me, se il paradosso del gatto di Schrödinger non sia in realtà un falso paradosso, visto che il duplice stato del gatto dipende dalla disintegrazione degli atomi della sostanza radioattiva, posta nel contatore Geiger, che però non è casuale, perché conoscendo tutte le variabili che agiscono sull’atomo è possibile sapere con esattezza quando questa avverrà. Evidentemente Schrödinger non riusciva a trovare un metodo per determinare se questo gatto fosse vivo o morto (non conoscendo la struttura della materia) e si è inventato questa strana sovrapposizione coerente di stati. Il caso non esiste (verrebbe da dire in nessun caso), il fisico cercava un evento casuale ma in realtà ne ha preso uno molto complesso.
Quindi in ogni momento è possibile conoscere esattamente se il gatto è vivo o morto, per cui conoscendo la posizione di una particella è possibile determinare in maniera esatta la sua velocità.. O sbaglio?
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Ponnamperuma
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Re: Schrödinger

Messaggio da Ponnamperuma »

gara1 ha scritto: Quindi in ogni momento è possibile conoscere esattamente se il gatto è vivo o morto, per cui conoscendo la posizione di una particella è possibile determinare in maniera esatta la sua velocità.. O sbaglio?
Scusami se con voce in capitolo pressochè nulla (siccome non so nulla sul gatto di Schroedinger) oso intervenire... ma dall'alto della mia ignoranza mi pare di comprendere che la tua conclusione sia la negazione del principio di indeterminazione di Heisenberg... Ecco... mi pare che, al di là del paradosso (vero o presunto) di Schroedinger, la sua verità sia stata già dimostrata da un pezzo... quindi concludo che sbagli... pur senza avertene dato una dimostrazione costruttiva! :D
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Nonno Bassotto
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Messaggio da Nonno Bassotto »

No, il problema della meccanica quantistica è proprio questo: intervengono eventi che non sono solo molto complessi, ma realmente casuali. Inoltre lo stato di una particella non è determinato fino a che non si va a misurarlo. Il paradosso del gatto si limita ad amplificare questo fatto, legando la sorte di una particella (che NON è in uno stato definito fino a che non entra in gioco un processo di misura) a quello di un oggetto macroscopico, nel nostro caso il povero felino...

Una discussione più completa a quando avrò un po' più di tempo. Ciao
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gara1
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Messaggio da gara1 »

(mi pare che, al di là del paradosso (vero o presunto) di Schroedinger, la sua verità sia stata già dimostrata da un pezzo) con la probabilità? se mi presti 100 euro è probabile che te li restituisco. me li mandi con postepay?
(realmente casuali) mi fai un esempio di quello che potrebbe sembrare casuale
(che NON è in uno stato definito fino a che non entra in gioco un processo di misura, lo stato di una particella non è determinato fino a che non si va a misurarlo)
è definito, sei tu che non sai se è vivo o morto perchè non ne conosci il meccanismo quindi non è definito per te ma per il sistema (oppure per uno che sa come funziona) è definito. ça va ?
fph
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Messaggio da fph »

Se ho ben capito, la tua domanda è:
perché ipotizzare che le cose "evolvano in modo casuale" in MQ? Non potremmo invece supporre che evolvono in modo certo e deterministico a partire da alcune quantità che non riusciamo materialmente a misurare, come la posizione e la velocità di tutte le particelle dell'universo?

La risposta (per quanto ne so: quanto ne so deriva da un paio di corsi di MQ per matematici, ma non pretendo assolutamente di essere un esperto) è:
no, non è possibile, perché i risultati di alcuni esperimenti sono in conflitto con un'interpretazione di questo tipo (almeno nei suoi modelli più semplici). Per esempio l'esperimento della doppia fenditura (http://en.wikipedia.org/wiki/Double_slit).

Detto questo, aggiungo che:
1- quale sia l'interpretazione più sensata a livello "filosofico" della MQ è ancora un problema aperto. Si sanno fare i conti alla perfezione, si sa dove compariranno gli elettroni, ma quale sia l'essenza ultima delle cose, se ci siano multiversi, realtà parallele, cosa significhi il problema della misura, questo non è ancora uniformemente chiaro. E in ogni caso sembra più un problema da lasciare a divulgatori e filosofi della scienza.
2- in ogni caso, è veramente difficile parlare di MQ senza conoscerne seriamente il funzionamento. Diffidate dei Piero Angela e dei libri di divulgazione: riusciranno a darvi un'idea fumosa di come funzionano le cose, ma nulla si riesce a spiegare veramente nei dettagli senza mettersi a parlare di operatori su spazi di Hilbert. :shock:
Ma questo in fondo è un "problema" comune a tutta la matematica IMHO.
--federico
[tex]\frac1{\sqrt2}\bigl(\left|\text{loves me}\right\rangle+\left|\text{loves me not}\right\rangle\bigr)[/tex]
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