Notazione di Leibniz

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luca88
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Notazione di Leibniz

Messaggio da luca88 »

Salve a tutti!! :D

Sarei molto riconoscente se qualcuno più competente di me potesse risolvermi un dubbio. Allora prendiamo una funzione $ y=f(x) $ e indichiamo la sua derivata con $ \frac{dy}{dx} $ come voleva il buon Leibniz. Ora mi chiedo, ma questo modo per indicare la derivata è una semplice notazione tirata fuori dal cappello oppure la derivata è una vera e propria frazione, un rapporto tra differenziali?

Il Courant-Robbins dice in merito che "La notazione di Leibniz offre il vantaggio che i limiti dei rapporti incrementali e delle somme possono essere in certo senso trattati <<come>> fossero effettivamente rapporti o somme..." Insomma questo non fa luce sulla la questione. Su un altro libro ho letto che la derivata è solo "formalmente" un rapporto di differenziali (e intanto vai con le semplificazioni!!!).

Continuando a spulciare di qua e di là ho solo aumentato la confusione che già avevo indi ho deciso di rivolgermi al forum e spero che possiate chiarirmi le idee.

Grazie e saluti :lol:
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Marco
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Messaggio da Marco »

Ciao Luca. No, non ti consiglio di fidarti delle semplificazioni allegre che la notazione potrebbe suggerirti: le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

La cosa migliore è attendere quando avrai modo di approfondire la teoria del Calcolo a dovere. Solo quando avrai le nozioni che ci stanno dietro, ti saranno chiari il perché e il percome le "semplificazioni" miracolistiche funzionano (e in quali casi funzionano).

Per ora, accontentati di sapere che la divisione di un differenziale per un altro non ha senso e che $ \frac{d}{dx} $ è un modo buffo per scrivere "deriviamo rispetto a x" (esattamente come $ \int f(x) \ dx $ è un modo buffo per dire "calcoliamo l'antiderivata").
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luca88
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Messaggio da luca88 »

Prendiamo un'equazione differenziale a variabili separate e.g.

$ y'=2xy $

Il mio libro da scuola superiore a questo punto consiglia di sostituire $ y'=\frac{dy}{dx} $ e quindi (moltiplicando per un differenziale!!) ridurla a:

$ dy=2xy \, dx $

$ \frac{dy}{y}=2x \, dx $

da cui si integra e bla bla bla...

Ma quindi questo procedimento è un errore formale? (Se lo è mi sembra abbastanza grave per un libro di testo!)

Grazie ancora! :D
mark86
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Messaggio da mark86 »

in realtà quell'equazione diventa:
$ \displaystyle \frac{y'}{y} = 2x $ e integrando (per $ y(x) \neq 0 $)
$ \displaystyle \int \frac{y'}{y}dx = \int 2x dx $. Poichè abbiamo $ y = y(x) $ l'integrale al primo membro diventa - dal momento che al numeratore abbiamo la derivata -
$ \log y = x^2 + c $ da cui
$ y=e^{x^2+c} $

poi si studia quando si annulla in almeno un punto.. e quando è sempre nulla..

Credo che questo sia più o meno il metodo..
Fulsere vere candidi tibi soles (Catullo)
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luca88
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Messaggio da luca88 »

Sì, in realtà diventa $ \log |y|=e^{x^2+c} $ ma a me non interessava la soluzione dell'equazione quanto il metodo.

Grazie comunque
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SkZ
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Messaggio da SkZ »

mark86 ti ha dato la versione corretta del procedimento
quella coi differenziali e' un pratico artifizio, che per le funzioni "comuni" funziona benissimo
impara il [tex]~\LaTeX[/tex] e mettilo da par[tex]\TeX~[/tex]

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