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fisico
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Messaggio da fisico »

Risposta a Berserker: il fatto che abbiamo una volontà, qualunque cosa essa sia, è certo, altrimenti non potremmo compiere scelte. Il problema di cui stiamo dibattendo consiste nel cercare di capire appunto che cos\'è la volontà: un insieme di reazioni chimiche, elettriche e quant\'altro all\'interno del nostro sistema nervoso, totalmente meccanicistico in quanto conseguenza necessaria di fenomeni fisico-chimici, oppure qualcosa di diverso (con elementi di casualità)? Io ed alcuni altri siamo per la prima possibilità.
fisico
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Messaggio da fisico »

Si tratta di un vero e proprio problema scientifico, secondo me, e non bisognerebbe lasciarsi fuorviare da ciò che hanno detto, in modo più o meno fantasioso come al solito, i filosofi del passato, ma farsi una propria idea semplicemente osservando la realtà.
Mathema
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Messaggio da Mathema »

Sul piano scientifico sono pienamente d\'accordo con quanto è stato detto: la volontà non è altro che un insieme di fenomeni elettrochimici o roba del genere che avvengono nel nostro cervello in seguito a sollecitazioni esterne. Tuttavia sono del parere che lordgauss abbia aperto questo forum per parlare della volonta umana intesa filosoficamente. Ovvero: la volontà umana non è fatta solo di feedback rispetto all\'ambiente esterno, ma comprende anche una serie di nozioni, informazioni, sensazioni, che sono proprie di ciascun individuo; operando egli una scelta, quanto è egli libero di utilizzare i dati in suo possesso per prendere una decisione? Spero di essermi spiegato e, soprattutto, di non aver portato la discussione ancora più fuori strada.
<BR>Marco
EvaristeG
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Messaggio da EvaristeG »

Se è fuori strada, hai preso proprio una panoramica. La questione del libero arbitrio dal punto di vista filosofico è \"aperta a ai venti di innumerevoli mondi vicini\" (non so chi sia l\'autore, ma è bella <IMG SRC="images/forum/icons/icon_razz.gif"> ). Negare il libero arbitrio può voler dire, se chi parla è abbastanza ferrato tra sofismo, retorica e filosofia, negare qualunque possibilità di creazione, evoluzione, arte, bellezza. Sinceramente è un po\' troppo, anche se molti filosofi, anche accaniti cultori dell\'arte, hanno a cuor leggero gambizzato la libertà personale (Spinoza e Hegel, per dirne due non proprio a caso). Che noi siamo fatti di cellule è indubitabile, ma quel che è dubitabile e su cui nel mondo filosofi e scienziati dubitano è se valga la tesi OLISTA o quella RIDUZIONISTA: se il fenomeno che noi chiamiamo mente sia non riducibile al comportamento delle sue componenti fisiche, oppure possa esserlo senza perdita di facoltà.
<BR>C\'è poi chi ritiene che il cervello si comporti come una configurazione caotica, in cui i pensieri corrispondano ad attrattori temporanei. Queste strutture appartengono alla teoria del CAOS e quindi hanno poco a che fare con meccanicismo e detrminismo.
<BR>Infine, qualcuno pensa che la mente sia un complesso algoritmo che gira su una macchina apposita (il cervello) e che le sue attività c\'entrino con i neuroni, quanto Word c\'entra con le scariche elettriche dell\'elaboratore e questi sono tra i più accaniti fautori dell\'assenza del libero arbitrio.
<BR>Insomma, forse il punto di vista filosofico è quello un po\' più facile, forse anche perchè con la filosofia tutti abbiamo un po\' di dimestichezza, con la neurofisiologia credo che se la cavino bene in pochini (non qui, su tutto il pianeta!). Perciò, tornando al problema filosofico, posso dire che sì, secondo me esiste il libero arbitrio: la nostra forma mentis non predetermina in modo univoco ogni nostra risposta all\'ambiente esterno o ai fenomeni mentali interni. Certo è che senza libero arbitrio il mondo sarebbe una ben grigia desolazione: tutti fanno quel che devono fare e ciò che unicamente possono fare, nessuno ha meriti nè colpe, tutto il nostro sistema penale o meritocratico(quest\'ultimo in verità poco diffuso) è da buttare a mare, poichè non ha senso premiare qualcuno per le idee che ha o le decisioni che prende quando, in fondo, non avrebbe potuto fare altrimenti, nè è corretto punire, bisognerebbe piuttosto eliminare per non trasmettere una conformazione mentale errata. Ma anche qui si potrebbe aprire una discussione sulla parte che ha nel formare il nostro Io l\'ambiente in cui viviamo, e lasciamo perdere che sennò faccio mattina.
<BR>Comunque in definitiva, accanito sostenitore del libero arbitrio, rivendico a me l\'esercizio della mia libera volontà nel postare un simile enorme messaggio che sono convinto nessuno leggerà domattina, stolido monumento alla assenza assoluta di vincoli di cui può godere la stupidità umana che meglio che mai si esercita nelle più piccole ore notturne.
Gauss
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Messaggio da Gauss »

Mi introduco nella discussione. A parte l\'uso fraudolento, degno del miglior Zichichi <IMG SRC="images/forum/icons/icon_smile.gif">, che è stato fatto del principio d\'indeterminazione di Heisenberg, mi sembra azzardato parlare di meccanicismo in una situazione dove la complessità (è quindi il comportamento caotico) è alta come nel rapporto tra noi e l\'ambiente. Per provare che non siamo dotati di libero arbitrio bisognerebbe mostrare che a parità di \"variabili\" ambientali ed interne, un essere umano agisce sempre nello stesso modo, anzi, non solo agisce, segue sempre la stessa sequenza di passaggi mentali. Questo è un esperimento assurdo, irrealizabile, ma che dovrebbe mostrare che cercare di affrontare scientificamente un argomento come questo è improponibile (visto che il metodo scientifico presuppone osservazione, legiferazione, verifica).
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I can smile... and kill while i smile.
</html>
Mathema
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Messaggio da Mathema »

Sono d\'accordo con Gauss: è impossibile stabilire empiricamente che il comportamento umano segue leggi meccanicistiche, sebbene qualcuno voglia crederci \"per fede\" (e io sono tra questi). L\'uomo quindi (secondo me ma anche secondo quanto leggo negli ultimi interventi) è dotato di libero arbitrio. Ma se il comportamento umano seguisse leggi meccanicistiche, l\'uomo potrebbe dirsi libero ugualmente?
<BR>Secondo me sì.
<BR>In ogni caso, anche nel caso assurdo in cui il libero arbitrio non esistesse, è comunque necessario postulare la sua esistenza per evitare, dal punto di vista della struttura sociale, il crollo di tutte quelle istituzioni che direttamente o indirettamente agiscono sul comportamento umano (come d\'altra parte già detto da Evariste).
<BR>Detto questo, credo che di mia spontanea volontà mi andrò a suicidare.
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